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La polemica

Piazza Setti, lo scontro si sposta in consiglio: “Quanti soldi dei trevigliesi buttati”

Le minoranze attaccano l'amministrazione: "Le nostre parole mai ascoltate, ora vogliamo spiegazioni"

Mozione da portare in consiglio comunale, due diligence e perplessità sull’operato dell’amministrazione da parte delle minoranze. E’ quanto si evince dalle parole dei consiglieri di minoranza del comune di Treviglio in merito alla recente deliberazione della Corte dei Conti legata al progetto di Piazza Setti e alla Società di trasformazione urbana “Treviglio Futura”. Dopo l’arrivo della comunicazione della sezione regionale di controllo per la Lombardia che ha portato alla luce alcune criticità sono diverse le reazioni delle minoranze locali, passate immediatamente all’attacco.

“I nodi sono arrivati al pettine – ha sentenziato Davide Beretta, segretario del PD trevigliese – grazie a un regalo di Natale della Corte dei Conti che ha messo in evidenza tre aspetti fondamentali: l’utilizzo delle anticipazioni, la gestione dei residui attivi e dei crediti di dubbia esigibilità e la Stu”.

A questo punto Beretta passa al setaccio i costi sostenuti evidenziando come alcune spese risultino superflue: “Per quanto riguarda gli anticipi di tesoreria la Corte dei Conti ha messo in evidenza quali sono gli interessi passivi pagati, che se sommati riportano 93 mila e duecento euro di interessi passivi, soldi quindi persi dai cittadini. In questo caso è un dato che viene calcolato una tantum. Il secondo aspetto è quello legato al disavanzo del 2015: un milione e duecento mila euro di disavanzo che ha portato all’accensione di un mutuo trentennale che pesa 42 mila euro ogni anno. Il terzo passaggio è quello legato alla Stu con una serie di rilievi che riguardano il rapporto tra personale, il fatturato, la questione dello ‘schermo’ e quant’altro – e aggiunge – Ciò che ci riguarda nell’immediato, però, è il costo legato all’amministratore unico, pari a oltre 10 mila euro, i costi legati agli organi di controllo di 17 mila e novecento euro e gli 8,500 euro di assistenza e consulenza tra Stu e comune di Treviglio, per un totale di circa 37 mila euro. Se si mettono assieme tutti questi costi: interessi passivi, disavanzo e mutuo e costi della Stu ci si accorge di quanti soldi sono stati buttati”.

Cristina Ronchi, consigliere comunale di minoranza della lista Molteni Sindaco entra ancor più nel dettaglio, soffermandosi sulla leva finanziaria: “Il Conto economico della Stu rileva ricavi per 236mila euro derivanti dalle entrate dei parcometri della città. È bene ricordare che queste sono entrate di cui si è privato il Comune di Treviglio per dedicarle alle attività di ‘Treviglio Futura’ per la scelta della maggioranza di portare avanti il progetto di costruzione piazza Setti. Il pensiero a questo punto corre al taglio di oltre 500 mila euro alla spesa dei Servizi Sociali votata dalla stessa maggioranza lo scorso consiglio per via delle minori entrate pubbliche – e prosegue la Ronchi – Se entriamo nello studio della struttura del bilancio di questa azienda osserviamo che il Leverage della società è oltre 19, quasi 20. Questo significa che per un euro di capitale proprio l’azienda muove 19 euro di debiti. Nella analisi degli altri due bilanci delle altre partecipate comunali abbiamo invece visto che Risorsa Sociale opera con interventi completamente coperti dalle risorse raccolte mentre il Leverage di Cogeide è 11 volte più basso di quello della Stu. Per cui sono bilanci solidi e che ci lasciano tranquilli. Nella Stu è presente dunque una leva finanziaria enorme su cui si addensano molte riserve sulla capacità strutturale di Treviglio Futura stessa di sostenere un tale indebitamento e il rimborso delle rate dei mutui senza portare problemi rilevanti anche al bilancio del Comune di Treviglio e dunque ai cittadini”.

In ambito PD intervengono anche la capogruppo Laura Rossoni e il consigliere di minoranza Stefano Sonzogni che esprimono il loro disappunto per la mancata comunicazione ai consiglieri di questa deliberazione della Corte dei Conti, venuta alla luce solo dopo il consiglio comunale del 18 gennaio e solo dopo la votazione in assemblea pubblica del piano operativo delle partecipate del comune: “Quello che ci ha più disatteso è l’arroganza che l’amministrazione ha sempre tenuto nei confronti di quello che le minoranze evidenziano ormai da due anni a questa parte – ha sottolineato la Rossoni -, fatti su cui ora la Corte dei Conti vuole fare luce. Se fino a ora le parole dei consiglieri di minoranza non sono state ascoltate ora con la deliberazione della Corte dei Conti l’amministrazione non potrà più sottrarsi dal dare spiegazioni”.

Stefano Sonzogni, invece, ipotizza una mozione da portare nel prossimo consiglio comunale e parla di possibile contestazione della votazione effettuata nella scorsa assemblea pubblica: “La preoccupazione nostra non è solo una preoccupazione di forma ma anche di sostanza. Portare in votazione in consiglio comunale delle proposte quando si sa che su un punto è in corso una procedura della Corte dei Conti è davvero grave; cosi come è grave il fatto che i consiglieri di minoranza non vengano avvertiti di tutto questo. Ci sarebbero addirittura gli estremi per arrivare a una contestazione della votazione in quanto abbiamo votato totalmente all’oscuro di quanto successo con la Corte. A questo punto valuteremo se portare una mozione nel prossimo consiglio comunale per discutere di tutto questo”.

Dello stesso avviso dei colleghi di centro sinistra anche il duo Pignatelli-Calvi, rispettivamente consiglieri di minoranza di Forza Italia e Movimento 5 Stelle, che in una nota congiunta chiedono una urgente “Due Diligence” da parte del socio unico della Stu, il comune di Treviglio: “Data la situazione di evidente incertezza – si legge nella nota – appare necessario che immediatamente il comune di Treviglio dia corso a una ‘due diligence’ tramite un soggetto terzo e imparziale, per effettuare un’ampia e completa revisione dei conti della società ‘Treviglio futura’ che valuti, tra l’altro, le condizioni economiche e finanziarie della società, i rischi eventuali e potenziali correlati all’operazione di ‘piazza Setti’ e gli aspetti legali segnalati dalla Corte dei Conti e metta finalmente il consiglio comunale nelle condizioni di assumere le necessarie e urgenti iniziative. L’amministrazione deve, quindi, provvedere senza indugio, agendo con la diligenza del buon padre di famiglia, poiché ogni costo non necessario ed ogni spreco evitabile ricade sulle spalle, e nelle tasche, dei trevigliesi”.

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