Natale è appena passato e sebbene settimana scorsa avessimo sottolineato l’importanza di ricordarci dei significati più profondi di questo giorno non possiamo nemmeno non considerare che in questo momento la maggior parte delle persone starà facendo una serie di riflessioni sui regali ricevuti.
Donare è un gesto colmo di significati tra cui sicuramente quello di volerci sentire riconosciuti dall’altro, ma soprattutto è un modo gratuito per poter esprimere affetto e riconoscenza nella speranza che l’altro ne colga il senso. Il dono quindi rappresenta la conferma di un legame di stima, fiducia e reciprocità. Il donare ha in sé una ritualità che sottintende tutta una serie di azioni, aspettative, dinamiche dai significati affascinanti, profondi e delicati ed è realmente un momento di relazione importante tra due soggetti.
Anche all’interno della scuola, soprattutto in questo periodo dell’anno, si assiste a questa ritualità, in particolar modo da parte dei bambini che sentono il bisogno di sottolineare il loro senso di appartenenza alla scuola, alla famiglia creata dal loro maestro, per cui arrivano con un dono per i loro insegnanti, quasi sempre qualcosa creato personalmente, qualcosa di unico quindi, a sottolineare l’importanza di quel gesto. Ecco quindi che in bacheca si vede un cuore di carta di una delle piccole allieve del corso dei bambini. Ha otto anni, frequenta i corsi della scuola da quando aveva quattro anni e mezzo e settimana scorsa ha portato un cuore ritagliato da un foglio di quaderno, in cui esprime il profondo affetto per il Maestro, per il Wushu e per i suoi compagni di corso. Sotto l’albero addobbato c’è anche un piccolo quadretto di legno, dono di un bimbo che frequenta i corsi da settembre. Anche lui ha otto anni e ha visto per la prima volta il Maestro e i suoi allievi in un’esibizione di Wushu Kung Fu durante una manifestazione estiva in un parco e ne è rimasto affascinato. Ha personalmente pirografato la tavoletta di legno, disegnando il Maestro e la sua assistente durante un allenamento, specificando come i suoi siano i “maestri più bravi”.
In bacheca appeso c’è anche un enorme disegno sempre di un giovane allievo che frequenta il corso dei Kids da pochi mesi, dove si riconoscono chiaramente il Maestro, l’assistente Gaelle e l’autore dell’opera, intenti in una lezione sui fondamentali.
Anche tra gli adulti c’è stato uno scambio di doni, sia da parte degli allievi per il Maestro che dal Maestro stesso verso lo staff della scuola o alcuni allievi, proprio a testimonianza della gratitudine, della riconoscenza e dei legami di affettività che si sono creati durante il tempo trascorso insieme.
Doni caratterizzati,come abbiamo detto, dalla gratuità, dove l’unica cosa che si aspetta chi dona, è il sentirsi parte di qualcosa di più grande, l’essere riconosciuto, non tanto per potersi sentire meglio degli altri o più degli altri, ma solo per poter dire “io sono questo e se sono questo è anche grazie a te”. Il Maestro è sempre molto orgoglioso e riconoscente dei doni ricevuti dai suoi piccoli allievi così come quelli ricevuti dagli allievi più grandi o dai genitori dei bambini, e li custodisce tutti, fin da quando ha iniziato a insegnare: disegni, cartoline, piccoli oggetti creati dai bimbi, ognuno con una sua storia, ognuno con un profondo e intimo significato.
Un altro anno volge al termine e un altro è in procinto di cominciare, il Maestro Khawam e tutto il suo staff augurano a tutti gli allievi e alle loro famiglie così come ai lettori di questa rubrica che ci seguono ogni settimana, un nuovo anno ricco di soddisfazioni, cambiamenti ma soprattutto tanta serenità.
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