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Adiconsum

Call center truffaldini sul cambio del gestore dell’energia, ma il mercato libero parte dal 2020

"Non rilasciare alcun dato, perché il consenso telefonico vale come sottoscrizione del contratto"

Anche durante le feste di fine anno continuano, da parte di call center più o meno aggressivi e corretti, le telefonate per il passaggio al mercato libero dell’energia.

Un associato Adiconsum di Bergamo ha segnalato che ”una improbabile operatrice, con chiaro accento straniero, comunicava che, dal primo gennaio prossimo, l’Enel non avrebbe più potuto applicare i canoni agevolati, di cui fino ad oggi avevo beneficiato: si trovava quindi obbligata ad imporre nuovi canoni sui consumi gas e luce con un aumento del 30%. Ho provveduto a informare tempestivamente la società Enel, che mi ha risposto che non vengono mai rilasciate richieste telefoniche di alcun genere e che, conseguentemente, avrei dovuto io stesso provvedere alla denuncia di tale richiesta”.

“Fortunatamente – spiega Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo – il nostro utente ha fatto la cosa giusta telefonando direttamente alla Società. Non mancano altre segnalazioni con operatori che si spacciano per il nostro gestore inducendo in errore, e spesso le persone ci cascano. Anche in questo caso raccomandiamo di non rilasciare alcun dato, perché il consenso telefonico vale come sottoscrizione del contratto. È sempre bene farsi dare le referenze di chi chiama, perché questo serve anche per far valere il diritto di recesso altrimenti non si sa a chi indirizzare la raccomandata”.

Il passaggio al Mercato Libero oggetto delle telefonate dovrebbe scattare dal luglio 2020, e non prima, e il condizionale è d’obbligo. Infatti, è di questi giorni la volontà di confermare la “Maggior Tutela” da parte di Parlamento, Consiglio e Commissione Europea, in particolare per i clienti vulnerabili, addirittura spostando per queste categorie al 2026 il processo di switching.

Gli Stati Membri possono mantenere prezzi regolati non solo per i clienti vulnerabili, ma anche per i clienti domestici e per le piccole imprese, avendo però cura di mantenere al minimo l’impatto sul mercato. Le nuove misure proposte, prevedono necessariamente una verifica a livello europeo dell’evoluzione del mercato dell’energia (dal 2022 al 2025).

“È evidente – conclude Busi – che la materia dovrà essere oggetto di un’attenta valutazione anche nel nostro Paese per tutelare in maniera adeguata in primis i consumatori rispetto ad un’evoluzione che ad oggi assume ancora contorni non troppo chiari”.

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