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Pittura

L’evoluzione dell’arte: la Vergine Maria messaggera di salvezza

Fedeli e spettatori, immersi nell'unica materialità del divino, adorano rappresentazioni al di là del contenuto religioso. Dalla madre che protegge i figli all'espressione di purezza, la Vergine ha catturato l’attenzione dei più grandi artisti della storia e si è fatta voce della salvezza degli uomini.

“Tutta l’arte cristiana dovrà essere letta attraverso il simbolo”.

Così Piero Adorno spiegava il senso dell’arte cristiana, sulla scia di Crisistomo che affermava “noi cercheremo di esprimere, con la materia visibile e sensibile, l’essere invisibile e irraggiungibile”. Dopo il periodo paleocristiano, con l’Editto di Teodosio, la Chiesa cristiana diviene la principale committente dell’arte spirituale. Il mosaico, nei multicolori della sua tecnica, diviene espressione della luce divina e della luce della fede.

Nell’evoluzione artistica cristiana emblematica è la figura della Vergine: nelle rappresentazioni bizantine essa appare in figure plastiche con Gesù Bambino. La sua importanza cristiana verrà assunta nell’arte solo dopo, quando essa diventerà sinonimo di amore e dolcezza. Così nei mosaici bizantini (Arco di Trionfo a Roma in Santa Maria Maggiore) la Vergine è quasi una principessa romana: cambiano le vesti e le acconciature, la sua funzione è legata quasi esclusivamente però all’infanzia del Messia.

Quando nel V secolo Ravenna diviene capitale dell’Impero Romano d’Occidente, la città si arricchisce di opere artistiche che esprimono l’ascesa spirituale e politica della città e del suo vincolo alla religione cristiana. Infatti nella Madonna in trono presso Sant’Apollinare Nuovo a Ravenna, la Vergine muta la sua figura: più autorevole, al centro della scena, tiene sulle gambe Gesù. Ricca nei colori e circondata d’oro, è lei questa volta a irradiare la metafora del divino eterno.

Durante secoli dell’alto medioevo, macchiati dalla violenza non solo dei Longobardi, l’arte vive nell’ombra. Leone III Isaurico nel 726 fece distruggere tutte le rappresentazioni cristiane nei templi sacri perché le divinità non dovevano essere rappresentate con sembianze umane: alcune dei fedeli portarono così, in disaccordo con l’Imperatore, alcune immagini nei posti più facilmente raggiungibili da Costantinopoli, ossia la Sicilia e la Calabria. Bellissima è la Madonna Greca a Isola di Capo Rizzuto, elaborata e dai tratti ellenici.

Ogni rivoluzione artistica che si è susseguita nel tempo ha tradotto la simbologia divina della Vergine con rappresentazioni fisse nell’immaginario comune: dalla Pietà di Michelangelo alla Madonna del Magnificat di Botticelli, Annunciata di Palermo di Antonello da Messina. L’umanità di queste figure si mischia al divino. Sebbene Regina, provata dal dolore e dalla passione si fa simile agli uomini.

Così gli spettatori, immersi nell’unica materialità del divino, adorano rappresentazioni al di là del contenuto religioso. Dalla madre che protegge i figli all’espressione di purezza, la Vergine ha catturato l’attenzione dei più grandi artisti della storia e si è fatta voce della salvezza degli uomini.

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