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La lettera

Ponte di Calusco, quante perplessità: “Al commissario va affiancato un referente locale”

Pierangelo Manzoni, consigliere comunale a Solza: "Non si possono aspettare i tempi di Gentile, andare a Roma piuttosto che elemosinare una sua visita al ponte"

Ci scrive Pierangelo Manzoni, consigliere comunale a Solza.

Caro direttore,

ho partecipato sabato alla manifestazione “Impuntiamoci” organizzata dal Comitato Ponte San Michele. Credo sia inutile ribadire tutte le giuste recriminazioni espresse dal presidente del Comitato e dai rappresentanti istituzionali. Ora, ritengo vi siano due aspetti di questa vicenda che sono emersi in modo dirompente, ossia la carenza o addirittura in certi casi l’inattendibilità delle informazioni ricevute e la mancanza di fiducia quasi totale in quello che è “l’imputato” maggiore del disastro e che purtroppo è lo stesso che dovrebbe porvi rimedio. La scelta di nominare come commissario proprio l’amministratore delegato di RFI, il dott. Gentile, mi ha lasciato più che perplesso, tuttavia posso prendere per buona la giustificazione che sia stata, obtorto collo, la scelta più utile per velocizzare i lavori.

Come rimediare per recuperare quanto prima un minimo di fiducia dei cittadini esasperati e garantire loro che si stia facendo il possibile per risolvere nel minor tempo possibile questa situazione?

Innanzitutto, direi che si debba pretendere che da subito al commissario Gentile si affianchi un referente locale, un sindaco o altra persona di fiducia. Questi deve avere la titolarità per interpellare il commissario e/o il direttore generale di RFI ogni volta lo ritenga necessario. Non si può dover aspettare la disponibilità e i tempi di Gentile o dover andare a Roma piuttosto che elemosinare una sua visita sul ponte.

L’altra richiesta potrebbe essere quella di chiedere a Regione Lombardia di nominare un esperto, un tecnico di fiducia che possa supportare il referente locale così come gli amministratori e il Comitato, per quanto riguarda gli aspetti più tecnici sugli interventi programmati. Sabato erano evidenti le perplessità che seguivano ogni spiegazione tentata dal direttore di RFI, le stesse già manifestate precedentemente da alcuni sindaci in seguito alle prime relazioni inviate ai comuni. Un esperto di parte potrebbe aiutare a capire i motivi reali dell’improvvisa chiusura, così come potrebbe supervisionare gli interventi programmati, per poter valutare se, per esempio, inviare una squadra di 15 operai anziché 10 possa accorciare i tempi, ma soprattutto se in generale le tempistiche ipotizzate da RFI per la riapertura completa del ponte siano realistiche e soggette solo a tempi tecnici. Banalmente, dovremmo sapere se con dei costi aggiuntivi di manodopera (più personale, più ore ecc.) o di attrezzature si potrebbero recuperare dei mesi e in quel caso chiedere a Governo e/o Regione di valutare un contributo straordinario. Insomma, condividere con consapevolezza l’iter di questo intervento che sta impattando pesantemente il nostro territorio.

Cordiali Saluti.

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