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La tradizione

Santa Lucia, da Bergamo alla Svezia: “Porta luce e doni ai genitori”

Un culto che Angelo Tajani, giornalista italiano in Svezia dal 1959, conosce molto bene: l'abbiamo intervistato

In Svezia, all’alba del 13 dicembre, migliaia di bambine con una veste bianca, una candela accesa in mano e una coroncina di candele elettriche in testa, illuminano il buio inverno svedese.

Le processioni della Santa Lucia svedese sono guidate da una bambina o ragazza che impersona Lucia seguita da damigelle e paggetti che indossano vesti bianche e cappelli con stelle dorate. Il corteo è chiuso da bambini vestiti come folletti. È una scena adorabile, con i bambini che cantano canzoni tradizionali natalizie e illuminano l’oscurità con le loro candele. Lucia e le sue damigelle donano brioche allo zafferano e biscotti allo zenzero agli spettatori.

Una tradizione che Angelo Tajani, giornalista italiano in Svezia dal 1959, conosce molto bene, e su cui ha scritto numerosi libri e saggi come esperto del culto di S. Lucia in Svezia e Scandinavia.

“Santa Lucia è originaria di Siracusa ed esistono diverse versioni in merito a come questa tradizione sia arrivata in Svezia – ci racconta Angelo Tajani – Sappiamo che l’aristocrazia svedese settecentesca introdusse questa tradizione che prevedeva che la figlia maggiore vestisse i panni di Lucia e servisse la colazione a letto ai genitori la mattina del 13 dicembre. Infatti, il culto rispetto a Bergamo è rovesciato: non sono i bambini a ricevere doni, ma sono i figli ad omaggiare i genitori con caffè e dolci la mattina di Santa Lucia. Io ho creato una famiglia qui in Svezia e io stesso ho ricevuto la colazione del 13 dicembre dai miei figli: è una bellissima tradizione che unisce tutti quanti e che dà la possibilità di trascorrere la mattinata insieme.”

Una giornata di festa, di gioia e di magia. E, anche se nella capitale Stoccolma, la tradizione sta iniziando a svanire, nelle province svedesi è ancora molto sentita e amata.

“La tradizione della processione delle nove  ragazze, prende piede nel Novecento quando un quotidiano di Stoccolma nel 1927 lancia il primo concorso tra i lettori per votare la Lucia più bella – continua Tajani – Da allora ogni anno viene incoronata una Lucia in ogni città. Le candidate sono giovani residenti e vengono pubblicizzate dai quotidiani e TV locali. La Lucia, che viene scelta dal pubblico, e le altre candidate che diventano le sue damigelle, devono saper cantare per poter poi esibirsi nelle piazze della città. Oggi può anche essere un bambino o uomo ad essere incoronato come Santa Lucia, e frequenti sono le Santa Lucia di altra provenienza etnica.”

Chiese, scuole, ospedali e luoghi di lavoro… In tutta la Svezia il 13 dicembre è un giorno fondamentale che segna il ritorno della luce.

“Con Santa Lucia inizia a ritornare la luce e in Svezia è un giorno fondamentale: ora qui è sempre notte, ma dal 13 dicembre le giornate inizieranno piano piano ad allungarsi e questo comporta che presto tornerà la stagione della luce. Santa Lucia, con il suo nome carico di luminosità e di gioia, promette giorni lontani dalle tenebre e carichi di gioia: festeggiarla è di buon auspicio per tutti.”

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