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Può tornare in italia

Dopo un anno bloccato in Cina, finisce l’incubo del bergamasco Sonzogni

Secondo il fisco cinese, la società italo-cinese di cui l'imprenditore 50enne era legale rappresentante sarebbe stata al centro di un giro di fatture false

Come preannunciato dal ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Enzo Moavero Milanesi, la Farnesina conferma che è appena partito da Pechino, per rientrare in Italia, il bergamasco Valentino Sonzogni di Villa d’Almè, a seguito della rimozione, da parte delle Autorità cinesi, del divieto di espatrio da esse deciso un anno fa nei suoi confronti in esecuzione alla normativa locale in materia di diritto societario.

Rientrera’ in Italia nelle prossime ore il 50enne bergamasco che era bloccato a Pechino da mesi. Lo ha reso noto la Farnesina.  Le autorità cinesi, fanno sapere dal ministero, hanno rimosso il divieto di espatrio deciso un anno fa “in esecuzione alla normativa locale in materia di diritto societario”.

Secondo il fisco cinese, la società italo-cinese di cui l’imprenditore bergamasco era legale rappresentante sarebbe stata al centro di un giro di fatture false.

“Finalmente Valentino Sonzogni torna a casa. Grazie a uno straordinario lavoro diplomatico da parte della Farnesina, in primis del ministro Enzo Moavero, e dell’Ambasciata a Pechino – dichiara il deputato della Lega Daniele Belotti – l’imprenditore bergamasco, vittima di una truffa che lo ha reso inadempiente verso il fiso cinese e per questo trattenuto in Cina dalle autorità locali, domani mattina sbarcherà a Malpensa”.

“Abbiamo seguito il caso per mesi – continua Belotti – con contatti costanti con l’ambasciata italiana, quella cinese a Roma, il ministro Moavero e prima di lui Angelino Alfano, e ovviamente con lo stesso Valentino. Dopo aver sollevato il caso a livello nazionale attraverso interrogazioni, campagne di informazione, tra cui il presidio di solidarietà organizzato dagli amici sotto il consolato cinese di Milano, è seguito un lungo lavoro diplomatico sottotraccia che ha portato al risultato sperato”.

“Mi permetto di ringraziare di cuore – conclude Belotti – il ministro Moavero, il suo predecessore Alfano, l’ambasciatore Sequi e soprattutto il primo segretario del consolato italiano a Pechino Eugenio Poti per il difficile lavoro svolto con costanza e determinazione. Sono stati tutti un supporto, anche umano, per Valentino Sonzogni”.

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