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Dopo i controlli

La Casa Loca replica: “Lavoratori in nero? Solo 1 in prova, nessuna sospensione”

La titolare della discoteca di Dalmine oggetto del blitz dei carabinieri e del gruppo interforze fornisce la sua versione dei fatti: “Delle quattro persone che secondo loro lavoravano in nero, tre erano normali clienti”.

“Dei quattro lavoratori in nero che ci contestano, uno era una ragazzo in prova al bar, gli altri tre normali clienti confusi per dipendenti”: Alketa, titolare della discoteca La Casa Loca di Dalmine, replica così alle violazioni rilevate dai carabinieri della compagnia di Treviglio nella serata di sabato 1 dicembre, in un blitz congiunto con il gruppo interforze.

Controlli ormai quasi ordinari da parte dei militari dell’Arma, che da tempo tengono monitorate le attività dei locali notturni della provincia.

“Non c’è stata alcuna sospensione dell’attività, infatti domenica sera saremo regolarmente aperti – continua la titolare – Di certo la serata di sabato è stata rovinata, perchè i clienti se ne sono andati a causa del controllo e le forze dell’ordine sono rimaste fino alle 5 del mattino. Voglio sottolineare che oltre al ragazzo in prova, le altre tre persone che hanno scambiato per lavoratori sono semplici clienti: uno, in particolare, è semplicemente il fratello di uno dei nostri buttafuori”.

Poi un ultimo appunto, ricordando gli ultimi controlli a cui era stato sottoposto il suo locale (nella foto ndr): “Anche lo scorso anno era successa una cosa simile – conclude – Avevano trovato lavoratori a loro dire in nero, anche in quel caso clienti: dopo aver pagato regolarmente la sanzione abbiamo fatto causa e abbiamo vinto”.

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