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Arti marziali Khawam

Khawam

Il Wushu Kung Fu e i suoi stili

Il Wushu Kung Fu, come abbiamo accennato nelle scorse settimane, ha origini molto antiche.

Il Wushu Kung Fu, come abbiamo accennato nelle scorse settimane, ha origini molto antiche. Secondo gli storici cinesi le prime testimonianze sono da ricercarsi nella preistoria quando l’uomo per poter sopravvivere elaborò una serie di tecniche e tattiche, anche con l’uso di armi, che gli permettessero appunto di non essere sopraffatto da animali fisicamente più prestanti di lui, sia in termini di forza che di dimensioni.

Nel III sec. a.C. il Wushu Kung Fu era parte integrante dell’educazione sia dei corpi militari che della popolazione, a cui veniva consigliato per poter “rafforzare lo stato fisico” oltre che “divenire dignitosi nell’aspetto e nelle maniere”.

La storia millenaria di questa arte marziale rende quindi molto difficile pensare di poterne parlare in termini troppo definiti, catalogandone origini, stili e significati in modo assoluto e categorico.

La prima grande distinzione che possiamo fare parlando di Wushu Kung Fu, è tra quello tradizionale e quello moderno. Il primo è più antico (uno dei più conosciuti è lo Shaolin, famoso stile dei monaci dell’omonimo tempio), più complesso sia da un punto di vista tecnico-pratico che da un punto di vista teorico, e improntato all’allenamento fisico oltre che a quello interiore. Nel moderno, che trovò la sua ragion d’essere dopo i due grandi conflitti mondiali, quando la Cina comunista lo proclamò sport nazionale, le componenti più tradizionali vengono riprese e rivisitate, abbandonando gli aspetti più marziali, a favore di quelli più acrobatici ed atletici, conferendo al Wushu Kung Fu un forte impatto coreografico. Nel settore Taolu (forme) si simula la gestualità del combattimento, sia a mani nude che con armi, senza avversario; nel settore Sanshou (combattimento libero) la pratica è finalizzata al solo combattimento libero con l’avversario e, a differenza degli altri sport, comprende anche le proiezioni, rendendo questa disciplina completa ed efficace.

Fatta questa prima distinzione di origine storica, l’altro aspetto riguarda gli stili definiti “esterni” (Wai Jia) e quelli “interni” (Nei Jia). Nei stili “esterni” vengono enfatizzate le doti fisiche esteriori quali la velocità, la potenza, la scioltezza e l’acrobatica mentre gli stili “interni”, oltre all’allenamento del corpo, lavorano sulle doti interiori del praticante, sviluppandone la calma, la concentrazione, il rilassamento e l’energia interiore (Qi o Chi). Il Tai Ji Quan è lo stile “interno” più diffuso e conosciuto in occidente, anche se purtroppo se ne sono persi i principi e i significati che stanno alla base di questa meravigliosa arte marziale, trasformandola in un fenomeno di moda.

Il Wushu Kung Fu e i suoi stili

Gli stili più importanti nelle competizioni moderne comprendono il Chang Quan (Chang significa lungo, Quan pugno, quindi “pugno o boxe lunga”) e il Nan Quan (pugno o boxe del Sud). Il termine Chang Quan era anticamente usato per indicare gli stili di alcune scuole del Nord della Cina e in particolare quelli che prevedevano un allungamento delle posizioni. Oggi indica la combinazione di cinque principali stili, il Cha Quan (pugno della famiglia Cha), lo Hua Quan (pugno magnifico), lo Shaolin Quan (pugno della giovane foresta), il Gong Li Quan (pugno della potenza) e il Mei Hua Quan (pugno del fiore di susino). È caratterizzato appunto da posizioni ampie e allungate, movimenti agili, veloci e potenti.
Il Nan Quan (boxe del Sud) comprende diverse scuole a Sud del fiume Changjiang (Yangze) che in comune hanno una gran varietà di colpi con gli arti superiori, molto lavoro di braccia, uso sicuro dei piedi, posizioni basse. I movimenti potenti, continui ed energici sono talvolta accompagnati da grida penetranti (Fa Shou, tecnica di urlo) che ne accentuano le azioni più esplosive.

Degli stili interni, nella competizione, troviamo il Tai Ji Quan (pugno del principio supremo o della suprema polarità), caratterizzato da movimenti lenti, continui, fluidi ed eleganti, realizzati seguendo traiettorie circolari. Considerata l’importanza di questa arte marziale le dedicheremo l’intero prossimo articolo in modo da fare chiarezza sulle vere origini del Tai Ji Quan, sui suoi profondi significati, sulle sue applicazioni e gli immensi benefici che porta la pratica costante di questa disciplina che, come abbiamo scritto prima, in occidente purtroppo è stata bistratta e snaturata fino a ridurla ad una “ginnastica dolce per anziani”.

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