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Bergamo segreta

La Torre della Campanella: un insieme di simboli alla scoperta delle popolazioni che hanno dominato Bergamo

Nuova puntata del tour dei luoghi meno conosciuti di Bergamo e provincia che oggi fa tappa nel centro storico del capoluogo alla scoperta delle popolazioni che hanno dominato il nostro territorio

Chi attraversa la Corsarola e vuol accedere alla Cittadella non può non passare al di sotto della Torre della Campanella o dell’Introito, simbolo di Piazza Mascheroni, un tempo centro del mercato di Città Alta, un edificio difensivo conosciuto da moltissime persone grazie alla sua centralità, tuttavia dentro di sé nasconde ancora oggi la storia delle dominazioni che sono transitate in città.

La torre fu costruita nel 1355 come struttura di protezione dell’Hospitium Magnum, centro militare ed amministrativo della Cittadella voluta da Bernabò Visconti, signore di Bergamo, ed oggi sede del Museo di Scienze Naturali e del Museo Archeologico; ultimo esempio architettonico della Cittadella medievale, essa ha subito varie modifiche nel corso dei secoli fra le quali l’applicazione di uno stato di intonaco come richiesto da decreto della Serenissima nel 1455 e l’addobbamento con il simbolo della Repubblica di Venezia, il Leone di San Marco.

Nel corso del Cinquecento a quest’ultimo si aggiunse il ciclo pittorico del pittore bergamasco Giovanni Cariani raffigurante una favola dell’Ariosto, mentre nel corso del Settecento i veneziani applicarono alla cima della torre un’alta guscia barocca sovrastata da un’architettura ad archetto chiusa da lesene utilizzata per accogliere la campana ed una trabeazione anch’essa barocca e racchiusa da una serie di tegole.

Ciò che differenzia questa torre da tutte le strutture di tale genere presenti in Italia sono i cinque pinnacoli aggiunti nel corso dell’Ottocento sotto la dominazione austriaca e che compongono le linee terminali dell’edificio in grado di ricordare la mano di un architetto teutonico., mentre durante il Regno Lombardo – Veneto sulla parete della torre sono stati aggiunti anche l’aquila bicipite ed l’orologio a cui era collegata la campana ancora oggi visibile.

La torre ha visto un ultima modifica durante la Seconda Guerra Mondiale quando, con la Cittadella trasformata in caserma delle truppe alleate, il meccanismo dell’orologio venne disattivato prima di riprendere il proprio corso nel 1948 con la struttura difensiva tornata nelle mani del Comune di Bergamo.

Nel corso dei secoli al di sotto della Torre sono transitate migliaia di persone fra le quali decine di dominatori che hanno messo sotto scacco Bergamo, tuttavia, a distanza di tempo, la Torre rimane intatta e con essa i simboli che hanno rappresentato nella sua storia il potere in città.

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