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Made in italy

È targata Bergamo la pista di sci danese costruita sull’inceneritore

Fornita dalla Neveplast di Nembro, azienda fondata anni fa da Aldo Bertocchi attorno all’idea che potesse esistere un materiale che avesse caratteristiche di sciata come la neve migliore, ma che non fosse inaffidabile come il meteo.

È al centro del dibattito politico e potrebbe far fare la pace tra i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio in dissidio forte sul tema degli inceneritori. Parliamo di quella pista di sci che a Copenaghen si posa proprio su un termovalorizzatore di ultima generazione a garanzia di pulizia e salute. Ebbene la pista è targata Italia, anzi è targata Bergamo.

Già, la pista danese è fornita dalla Neveplast di Nembro, azienda fondata anni fa da Aldo Bertocchi attorno all’idea che potesse esistere un materiale che avesse caratteristiche di sciata come la neve migliore, ma che non fosse inaffidabile come il meteo.

È tutta di plastica: plastica riciclabile al cento per cento. Il tappeto di steli di plastica (segretissima la ricetta) consente di sciare in piena estate o quando il clima non offre la giusta quantità di neve.

Il vertice aziendale della Neveplast, a cominciare dal fondatore Aldo e dai figli che oggi hanno in mano l’impresa, è composto tutto di sciatori provetti, e a volte anche di maestri di sci. La realizzazione più importante è di pochi mesi fa a Kopaonik, la località sciistica serba al confine con il Kosovo, dove la Neveplast ha posato metri di pista.

Ed è nata a Bergamo anche la famosa pista da sci costruita in un “mall” di Dubai; in questo caso il tappeto di steli plastici è la base su cui cadono e fanno presa i fiocchi di neve vera ma artificiale.

E la pista su cui si dilettano gli sciatori danesi danese si trova sopra l’inceneritore di Copenaghen. L’impianto usa la spazzatura per produrre energia per il riscaldamento e corrente elettrica.  per taglia l’impianto è simile al termoutilizzatore di Figino con cui a Milano l’Amsa (A2a) riscalda interi quartieri di Milano, ovvero è circa la metà dell’impianto A2a di Brescia.

Il tetto inclinato disegnato da Bjarke Ingels comprende tre piste da sci di diversa difficoltà, due skilift, un ascensore per le terrazze panoramiche, una caffetteria, la più alta parete di arrampicata al mondo.

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