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L'operazione

Ai domiciliari per rapina ma evadono: due fratelli finiscono in carcere

I due, domiciliati a Levate, avevano violato più volte la misura cautelare, costringendo il Gip a disporre il carcere. .

Dopo una rapina compiuta a Bergamo nei giorni scorsi erano stati arrestati e messi agli arresti domiciliari a Levate: ma due fratelli di 22 e 29 anni, originari del Burkina Faso, di stare lontani dai guai proprio non ne volevano sapere.

I due, infatti, hanno più volte evaso la misura cautelare, costringendo il Gip a disporre il carcere.

A sole 24 ore dall’ultimo arresto per evasione degli arresti domiciliari del 22enne del Burkina Faso, a seguito del quale, dopo la relativa udienza di convalida erano stati disposti nuovamente gli arresti domiciliari a suo carico, è arrivata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Bergamo nei suoi confronti, nonché nei riguardi del fratello convivente di anni 29, entrambi domiciliati a Levate.

Più volte i due erano stati deferiti dai Carabinieri della Stazione di Osio Sotto per evasione dagli arresti domiciliari. Ieri, quindi, l’epilogo con il provvedimento custodiale dell’Autorità Giudiziaria di Bergamo eseguito dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Treviglio insieme ai colleghi del Comando di Osio Sotto.

Dopo le formalità di rito entrambi sono stati quindi tradotti in carcere in via Gleno a Bergamo, dove appunto sconteranno il previsto periodo di carcerazione preventiva.

Con i due di sabato salgono a quota 300 gli arresti complessivamente eseguiti dai Carabinieri della Compagnia di Treviglio da poco più di due anni comandata dal Capitano Davide Onofrio Papasodaro. Rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente, il trend operativo dei militari della Bassa Bergamasca è quindi in crescita, all’incirca un arresto al giorno, tra attività in flagranza di reato e provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria a seguito di indagini o sentenze passate in giudicato andate in esecuzione. Un segno tangibile dell’incessante attività anticrimine dei militari dell’Arma a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica delle Comunità della Pianura Bergamasca.

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