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14 novembre 1840: la nascita dell’artista che cambiò la storia dell’arte

Torna #theARTicle, la rubrica di BGY dedicata al mondo dell’arte. Per il ventesimo appuntamento i riflettori sono puntati su Claude Monet, considerato il padre dell’impressionismo

14 novembre 1840: nasce a Parigi Claude-Oscar Monet, pittore francese considerato il fondatore dell’impressionismo nonché uno degli artisti più prolifici del movimento stesso.

Da piccolo Monet poté godere del fervente clima culturale parigino solo per poco tempo poiché a 5 anni si trasferì con la sua famiglia in Normandia, a Le Havre: egli trascorse la sua fanciullezza beneficiando di uno stile di vita borghese e passando molto tempo all’aria aperta, dove poté coltivare quell’amore per i paesaggi, per le campagne e per il mare che caratterizzerà la sua carriera pittorica.

Proprio da un’opera di Monet, “Impressione, levar del sole” – realizzata nel 1872 e oggi conservata al Musée Marmottan Monet di Parigi – deriva il nome del movimento, “impressionismo” appunto: quando il critico Louis Leroy scrisse la recensione relativamente alla mostra dove aveva visto il dipinto di Monet, egli definì in maniera dispregiativa quella nuova corrente che stava nascendo e utilizzò il nome “impressionismo”, ovvero simbolo di un’arte lasciata incompleta e non realizzata secondo lo stile accademico. Non era la realtà, era solo un’impressione.

Nel dipinto, infatti, Monet dipinge uno scorcio mattutino del porto di Le Havre avvolto da una foschia blu/azzurra che rende tutto sfocato e indefinito: in primo piano troviamo tre imbarcazioni che solcano le acque portuali, mentre sullo sfondo si possono intravedere i pennoni delle navi ormeggiate. Inoltre, nel cielo è presente il sole che si sta alzando, dipinto come una palla rossa accesa che si riflette sull’acqua e la frantuma, e che crea all’orizzonte un contrasto fra il rosso (colore caldo) e l’azzurro (colore freddo).

Siamo quindi del tutto lontani dall’arte academica, il cui obiettivo era quello di rappresentare fedelmente la realtà attraverso pennellate ben definite: l’obiettivo di Monet, infatti, non è quello di fornire all’osservatore uno sguardo su come il porto fosse in quel momento, bensì voleva trasmettere le sensazioni e le emozioni – o per essere precisi, le impressioni – che egli aveva provato nel contemplare quell’alba.

Inoltre, per la realizzazione di questo dipinto Monet ha fatto uso di una tecnica innovativa: l’artista scelse di dipingere utilizzando delle piccole pennellate accostate l’una all’altra, senza però che le stesse si mischiassero fra loro. Il risultato che ne deriva è un effetto che da vicino separa i colori, facendo sembrare l’opera “puntinata” in stile quasi pointillistico, mentre da lontano l’occhio somma i colori conferendo più luminosità al dipinto.

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