Il comprensorio di Foppolo e Carona? Nonostante le problematiche economiche e giudiziarie “sa ancora attrarre, lo dicono i numeri”. L’avvocato Anna Maria Angelino e i commercialisti Alberto Carrara e Federico Clemente – curatori fallimentari del comprensorio sciistico dell’alta Valbrembana – non si perdono d’animo. Alla vigilia del terzo esercizio provvisorio, l’obiettivo è quello di trovare un imprenditore in grado di rilevare i beni della Brembo Super Ski, l’azienda fallita il 24 febbraio 2017, schiacciata dai debiti e ridimensionata dall’inchiesta della Procura di Bergamo.
“Tra Foppolo e Carona, nell’ultima stagione abbiamo registrato 113 mila primi ingressi – fa notare Carrara -. Sono dati in linea con la media degli ultimi sette anni”. Di questi, spiegano i curatori, oltre 79 mila sono stati registrati a Foppolo: “A Carona siamo invece passati dai 16.600 della stagione 2016/17 ai 33 mila di quella 2017/18”.
Il messaggio che vogliono lanciare è chiaro: la stazione sa ancora richiamare sciatori e turisti. “E generare reddito – puntualizza il commercialista -. Gli incassi della stagione 2017/18 ammontano a un milione e 980 mila euro“. Secondo le stime dei curatori, a parità di ingressi, sono 300 mila euro in più rispetto alla gestione 2015/16: l’ultima prima del fallimento.
“Merito della gestione Salusso (Vittorio, il direttore della stazione, ndr)”, dicono i curatori. E di una politica economica che ha comportato qualche taglio, inevitabile. Un dato su tutti: da 55 i dipendenti sono diventati 16, alcuni assunti a tempo determinato altri a chiamata.
Tornando all’asta, la prima fissata lo scorso 11 settembre è andata deserta. Prevedibile, dopotutto. Si partiva da 6 milioni e 954 mila euro, ma i curatori si erano detti disposti a scendere fino al 25 per cento, cioè 5 milioni e 216 mila euro. Una soglia destinata ad abbassarsi in vista della seconda asta: fino a 3,9 milioni. La data fissata è quella del 29 gennaio.
Oltre al bando principale – con le seggiovie Alpe Soliva, Conca Nevosa e Valgussera e tutta l’attrezzatura necessaria al funzionamento degli impianti – ce n’è un’altro riguardante la vendita dei beni secondari, suddivisi in 14 lotti. In parte terreni e appartamenti, comprende anche la seggiovia biposto sul Piazzale degli Alberghi a Foppolo e la telecabina acquistata in seconda mano da Corvara nel 2013, la stessa che diede origine all’inchiesta. Anche in questo caso, non erano pervenute offerte.
Comunque vada “sarà il nostro terzo e ultimo esercizio provvisorio – chiariscono i curatori -. Il nostro compito è quello di vendere i beni e pagare creditori, ma non ci siamo limitati a questo, tenendo gli impianti aperti e mostrando grande attenzione verso il territorio e i suoi operatori. In vista della stagione invernale – concludono – ci aspettiamo collaborazione da parte di tutti”.
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