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La polemica

I pendolari alzano la voce: “Situazione disastrosa e ancora si parla di tagli”

Dura presa di posizione dei pendolari e dei loro rappresentanti dopo una giornata di disagi e in vista dell'entrata in vigore dell'orario invernale, che non promette nulla di buono.

La settimana dei pendolari si è aperta con l’ennesimo lunedì nero: ritardi e cancellazioni hanno “sorpreso” lavoratori e studenti, costretti a sopportare nuovamente i disagi.

“La mancanza di personale e i conseguenti effetti sul servizio sono ormai sotto gli occhi di tutti – ha commentato il consigliere regionale bergamasco Nicolò Carretta – A mesi dalla mia interrogazione sul tema della carenza di macchinisti nulla è cambiato in meglio, anzi. Sto preparando un’attenta analisi di verifica su tutte le inadempienze del contratto di servizio per smuovere Regione Lombardia e tutelare i numerosissimi pendolari con i quali sono in costante aggiornamento e per i quali continuerò a combattere questa battaglia”.

Nelle stesse ore i nuovi rappresentanti regionali dei viaggiatori hanno chiesto all’assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità Sostenibile Claudia Terzi la convocazione della prima Conferenza regionale per il trasporto pubblico locale, sottolineando le criticità rilevate nel servizio.

“Col prossimo orario invernale – spiegano – i pendolari lombardi subiranno dei pesanti tagli alle corse dei loro treni sul territorio lombardo, eventualità ritenuta da noi fermamente e unanimemente inaccettabile. I pesantissimi disagi subiti in questi ultimi mesi da parte dei pendolari, già denunciati dai loro Rappresentanti da oltre un anno, sono a nostro avviso in massima parte dovuti ad una incapacità gestionale da parte dei gestori di servizi ed infrastrutture, e nulla devono invece a fattori esterni (il caldo d’estate, il freddo d’inverno, il maltempo, …), i cui effetti vengono comunque affrontati con assoluta mancanza di piani operativi per affrontare le emergenze. Da troppo tempo sono infatti noti i problemi e le criticità dovute alla scarsa manutenzione, all’inadeguatezza degli impianti e delle infrastrutture, alla carente ed inadeguata politica di gestione del personale e, non da ultimo, alla mancanza di programmazione nonché ai
ritardi negli interventi di aggiornamento tecnologico e funzionale di binari, scambi e materiale rotabile. Oltre alle società ferroviarie, grande è la responsabilità anche di Regione Lombardia, Ente preposto alla regolazione e controllo del sistema in quanto affidatario dei servizi ferroviari mediante il Contratto di Servizio, nonché proprietario del pacchetto di maggioranza di Trenord”.

Insieme alla lettera recapitata all’Assessore, però, i rappresentanti dei viaggiatori hanno anche diffuso una nota dai toni ancora più aspri: “È ormai passato un anno e mezzo dai primi gridi d’allarme di noi pendolari sulle nefaste conseguenze che avrebbe portato la gestione di Trenord – sottolineano – È andata peggio di quanto avremmo potuto immaginare, nonostante avessimo avanzato anche proposte concrete e costruttive sistematicamente inascoltate. ‘Tagli’ e ‘gomma’ sono le parole che sembrano più in voga attualmente all’interno di Trenord. Non possiamo che rilevare la sempre crescente insoddisfazione di chi ogni giorno è costretto a sopportare i disagi, e la sempre maggiore insofferenza per chi anziché guidare verso un miglioramento progressivo del sistema ferroviario regionale sembra assecondare ancora una volta le scelte di quei manager che propongono come soluzione la contrazione e la riduzione del servizio, con buona pace non solo dell’ambiente ma di tutto il sistema produttivo, economico e sociale lombardo”.

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