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“+Europa è la casa dei giovani: qui possono sentirsi rappresentati”

Benedetto della Vedova, Coordinatore Nazionale di +Europa, ha incontrato i bergamaschi in occasione della raccolta firme per l'iniziativa europea “Welcoming Europe: per un’Europa che accoglie”

Giovani. Europa. Accoglienza. Apertura. Le parole d’ordine di +Europa sono brevi e concise, ma vanno dritto al punto e sono apprezzate dalle 900mila persone che a marzo hanno votato per l’allora neo-nata lista.

“Siamo andati molto bene nelle città del Nord, specialmente nelle città universitarie, anche se i voti non sono stati sufficienti – ci racconta Benedetto Della Vedova, Coordinatore Nazionale di +Europa in visita a Bergamo – E ora stiamo facendo una campagna di iscrizioni (che porterà ad un congresso) per trasformare l’esperienza di lista di +Europa in un soggetto politico. Stiamo raccogliendo iscrizioni e organizzandoci per ‘gruppi’, tenendo conto dell’ambivalenza del termine: per i giovani un gruppo è su Whatsapp, però per i grandi, ‘gruppo’ ha un valore fisico, non solo virtuale.”

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Il gruppo si è già costituito in città italiane come Milano, Brescia, Roma, Pisa, Lucca e ora è il turno di Bergamo. +Europa sta riscuotendo molto successo specialmente tra i giovani e le numerose firme da parte di under 30 all’iniziativa europea “Welcoming Europe: per un’Europa che accoglie” ne sono la conferma.

“Ogni sabato per due mesi sarà allestito il gazebo di +Europa Bergamo in via XX Settembre per raccogliere iscrizioni alla lista e firme per ‘Welcoming Europe’ – continua Della Vedova -Si tratta di un’iniziativa europea per cui bisogna raccogliere un milione di firme complessive in almeno 7 paesi e in cui noi proponiamo un azione legislativa e di governo europeo dei fenomeni migratori con un approccio pragmatico e non ideologico, come sta succedendo nel resto d’ Italia. Con lo scopo di arginare le illusioni pericolose professate da Salvini, puntando sull’integrazione e su una regolazione dei migranti economici. Il fatto che ci sia tanta adesione da parte dei giovani significa che c’è la voglia di far diventare Bergamo una città più internazionale, più aperta, più libera di quello che già non è. L’Europa è un’identità vera ed è avvertita come tale dai giovani, è distintiva e significa appartenere ad una comunità ampia e non residuale. È la casa in cui tantissimi ragazzi e ragazze si sentono finalmente rappresentati: dopotutto siamo l’unico partito che ha un programma per i giovani, non in quanto età anagrafica, ma nel senso del principio etico di pensare a chi verrà dopo di noi, che è il contrario di quello che ha il Movimento 5stelle che pensa all’assistenzialismo, alla chiusura e all’invidia sociale.”

L’Europa, dunque, è il vero terreno di scontro tra chi vorrebbe un’Italia chiusa tra i suoi confini e chi, invece, pensa che l’unica garanzia per la Libertà sia a tutti gli effetti l’Europa.

“Sull’ambiente, sull’immigrazione, la risposta non può che essere europea – ha concluso il Coordinatore Nazionale – L’unico disegno che Lega e 5Stelle possono avere (se ne hanno uno) è quello di uscire dall’Euro. Ci stiamo dirigendo verso un’iceberg contro cui stiamo andando a sbattere, ma forse siamo ancora in tempo ad evitarlo. È necessario lavorare per l’integrazione delle persone che arrivano e consentire l’ingresso regolare. Il vento xenofobo che c’è rischia di generare in pochissimo tempo un panorama che non avevamo mai visto, cioè un’ostilità diffusa nei confronti di una parte consistente della popolazione. Per quanto riguarda Bergamo ho un giudizio positivo dell’amministrazione, che vuole aprire invece che chiudere: un amministrazione aperta, che ha risolto nodi importanti in modo equilibrato.”

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