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La lettera

Maltempo, ritardi, disagi: “Settimana disastrosa, viaggiamo in condizioni disumane”

Una pendolare della tratta Milano-Brescia-Verona che tutte le mattine da Romano di Lombardia cerca di arrivare sul luogo di lavoro: "Abbiamo una dignità, siamo stanchi di vederla calpestata"

Maltempo, ritardi e nuovi disagi sui treni della Bergamasca. Riceviamo e pubblichiamo la lettera che una pendolare indirizza all’assessore ai Trasporti di Regione Lombardia, Claudia Terzi.

Gent.mo Assessore ai Trasporti,
sono una pendolare della tratta Milano-Brescia-Verona che tutte le mattine da Romano di Lombardia cerca di arrivare sul luogo di lavoro in maniera dignitosa. Non la sorprenderà, ma raramente ci riesco.

Come ben saprà, questa settimana è stata disastrosa. I problemi sicuramente sono da attribuire alle difficilissime condizioni meteo che hanno afflitto il Bel Paese, ma non vorrei si faccia di tutta l’erba un fascio e soprattutto che si cerchino giustificazione laddove è impossibile trovarne.

Sicuramente la situazione era drammatica e di sicuro davanti a una calamità naturale ben poco c’è da fare, ma cosa diversa è la GESTIONE dell’emergenza. Da questo punto di vista, sicuramente Trenord avrebbe potuto fare di meglio, anche perché fare di peggio sarebbe stato davvero difficile. Mancanza totale di comunicazioni, di informazioni, treni pronti a partire che non partivano perché mancavano i capotreni, treni annunciati in partenza e poi cancellati, controllori incapaci di fornire qualunque tipo di informazione utile (partiremo? quando partiremo? come mai non stiamo partendo?), mancanza di autobus sostitutivi di qualsiasi genere. Insomma: MANCANZE, continue mancanze su tutti i fronti. Parecchia gente non è fisicamente riuscita a raggiungere casa, rimanendo bloccata a Milano o a Treviglio senza soluzione alcuna. Nel 2018, in Lombardia, credo sia quantomeno INAMMISSIBILE.

I giorni successivi non sono andati molto meglio: nella fascia oraria dei pendolari, almeno due treni su tre sono stati cancellati. Le lascio immaginare la qualità dei viaggi. Questa mattina l’unico treno (dei tre previsti!) disponibile per raggiungere milano tra le 7 e le 8 (il treno 2090) si presentava alla stazione di Romano di Lombardia con meno carrozze del solito e con il triplo dei pendolari da dover trasportare (In allegato una fotografia di come si presentava la stazione questa mattina).

Abbiamo faticato a salire, con il rischio di avere dei malori e di farci fisicamente male (durante i cambi di binari e le frenate la gente ondeggiava da una parte all’altra). Abbiamo accumulato circa mezz’ora di ritardo, dato che poi il suddetto treno fermava anche nelle stazioni intermedie, solitamente servite dagli altri due treni, che però erano stati soppressi. Siamo arrivati a Milano in condizioni pietose, con una giornata lavorativa davanti. Anche i controllori sono esasperati da una situazione che li vede coinvolti in prima persona nel gestire dinamiche e problemi che sicuramente non hanno generato loro. Siamo stanchi dei bonus, siamo stanchi delle promesse, siamo stanchi delle prese in giro.

Abbiamo una dignità e siamo stanchi di vederla calpestata. Vogliamo essere ascoltati, vogliamo che la situazione cambi. Vogliamo una soluzione concreta, adesso.

Lettera firmata

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