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Il video

“Bulli Elliot”: l’irriverente spot firmato Cattelan contro le discriminazioni di genere

Il "fake trailer" racconta di un mondo al rovescio dove gli eterosessuali, in minoranza, vengono discriminati dagli omosessuali

“In una galassia lontana esiste un mondo perfettamente identico alla Terra ma con una sola differenza: oltre il 95% della popolazione è omosessuale”. Sono queste le parole con cui inizia il finto trailer di “Bulli Elliot”, un film tanto improbabile quanto illuminante nato dal genio di Cattelan che fa riflettere sulla discriminazione di genere messa in atto nei confronti degli omosessuali.

Il fake trailer è stato mandato in onda all’interno della puntata di “EPCC a teatro” di martedì 9 ottobre, dove il noto conduttore televisivo ha avuto come ospite la senatrice Monica Cirinnà, promotrice e prima firmataria della legge sulle unioni civili. “Bulli Elliot” racconta di un mondo al rovescio dove gli eterosessuali, in minoranza, vengono discriminati dagli omosessuali: un misto di riflessione e ironia, il racconto di un “bullismo omofobico” vissuto in un mondo al contrario.

La vicenda è ambientata all’interno di una scuola d’arte dove per “storia antica” s’intende quella di Vogue, e dove Cattelan – unico etero – deve fingere di essere omosessuale per non essere preso di mira.

Accade però che i suoi compagni di classe – interpretati da Guglielmo Scilla, Diego Passoni, Tommaso Zorzi e Alessandro Fullin – scoprono del suo orientamento sessuale e glielo scrivono sul banco. Cattelan ammette quindi di fronte a tutti che gli piacciono le donne e, mentre la classe va in fermento, il professore di storia (interpretato da Ildo Damiano) afferma che “Non c’è nulla di male, gli eterosessuali sono come noi”.

Cattelan-Elliot inizia quindi a subire atti di bullismo (viene picchiato col tacco a spillo di una scarpa da donna), prima di scoprire che sono le figurine Panini ad essere il punto d’incontro per iniziare un percorso d’integrazione: ai compagni di classe piacciono i calciatori, a Cattelan-Elliot piace il calcio. Ed ecco che da questo momento in poi iniziano a susseguirsi delle scene in cui la violenza del mondo omosessuale nei confronti di quello eterosessuale lasciano il posto a svago, divertimento e tante risate.

Un trailer molto simpatico e allo stesso tempo altrettanto profondo che obbliga l’osservatore all’introspezione, all’immedesimarsi nei panni di chi viene spesso quotidianamente e ingiustamente discriminato. Ma il fake trailer di “Bulli Elliot” non rappresenta soltanto una denuncia della discriminazione, qualsiasi essa sia, bensì propone anche una concreta possibilità di avvicinare due gruppi che differiscono solamente per i propri “gusti” sessuali. Perché in fondo, come detto nel trailer, siamo tutti uguali.

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