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Bergamo

Piazza Duomo, scoperta la fucina del Campanone

Il rinvenimento è avvenuto nel corso dei lavori che stanno interessando la piazza retrostante Palazzo della Ragione

Pensare a Piazza Duomo oggigiorno significa viaggiare con la mente sino alle bellezze artistiche della Basilica di Santa Maria Maggiore, alle arcate di Palazzo della Ragione oppure ai celebri rintocchi dell’attiguo Campanone.

Piazza Duomo è quindi quello che si potrebbe definire un luogo del cuore per i bergamaschi, tuttavia un tempo lì sorgeva il centro politico ed economico della città, un luogo di tale importanza da ospitare con ogni probabilità anche il luogo di fusione delle campane della Torre Civica, come scoperto nel corso dei lavori di risistemazione della piazza: “Durante gli scavi in corso in questi giorni abbiamo avuto modo di rilevare da una parte la pavimentazione che precedentemente copriva la piazza, dall’altra una parte del muro perimetrale della Casa del Vescovo, posta in una posizione più avanzata rispetto ad ora, accanto al quale abbiamo rinvenuto la presenza di un edificio utilizzato per vari usi, fra i quali pensiamo quello per la fusione di una campana – spiega Stefania De Francesco, funzionaria della Sovrintendenza delle Belle Arti.

A rafforzare l’ipotesi, vi sarebbe la presenza di materiali di fusione all’interno della fossa sottostante l’edificio: “La fossa ha proporzioni simili a quelle utilizzate per la fusione di campane, inoltre sono state ritrovate anche tracce di carbone e di bronzo fuso, indizi che farebbero pensare a questa funzione – illustra Stefania De Francesco -. Le campane all’epoca erano fuse in loco perché non era facile trasportarle, per cui crediamo che la campana fosse stata posta poi all’interno del Campanone, inoltre sappiamo che venne rifatta tre volte e che il campanaro, benchè fosse originario di Bergamo, proveniva da Verona e prese il luogo in affitto”.

Come anticipato la scoperta è arrivata a seguito dei lavori che dallo scorso giugno stanno interessando Piazza Duomo e che hanno già visto il rifacimento di buona parte della pavimentazione: “Per il progetto avevamo concordato con Curia e Misericordia Maggiore una tempistica specifica, anche per poter permettere l’utilizzo regolare della piazza, tuttavia lo scavo ci ha portato a rivedere in parte tempi e fondi necessari – sottolinea Diego Finazzi, dirigente direzione LL.PP. strade, servizi a rete e opere idrauliche del Comune di Bergamo -. Alla conclusione dei lavori tutta la piazza presenterà un sottofondo di massello di calcestruzzo che permetterà di mantenere la stabilità del ciottolato presente”.

Per il cantiere non vi sono ancora tempi certi, come dichiara l’assessore ai lavori pubblici Marco Brembilla: “Trattandosi di uno scavo all’aperto da svolgersi a mano i tempi non sono quantificabili con precisione, dovendo tener conto per esempio anche del fattore meteo. Oltre a quanto già previsto, i costi dello scavo si aggirano attorno ai 5.000 euro”

In conclusione, una volta completati i lavori, la piazza tornerà al suo splendore, come indica Stefania De Francesco: “Stiamo svolgendo tutti i rilevamenti e documentando tutto ciò che stiamo trovando. Quando lo scavo archeologico sarà concluso, a quel punto stenderemo uno strato di protezione ad esso e poseremo di nuovo la pavimentazione”.

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