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Il progetto

Ponte di Calusco, perplessità sulla proposta del ponte di barche: “L’obiettivo sono i lavori sul viadotto”

Le preoccupazioni sulla realizzazione dell'opera sono giunte dal sindaco di Imbersago Giovanni Ghislandi

“Ciò che serve ora non sono tanto le suggestioni, quanto un inizio effettivo dei lavori”.

Queste sono alcune delle dichiarazioni di Giovanni Ghislandi, sindaco di Imbersago, in merito alla chiusura del Ponte di Calusco e alla possibile creazione di un ponte di barche alternativo.

La chiusura dell’infrastruttura, avvenuta lo scorso 14 settembre, ha interessato sia la sponda bergamasca che quella lecchese dell’Adda e ha visto fra le proposte messe in campo quella di alcuni sindaci dell’Isola Bergamasca che hanno avanzato l’idea della costruzione di un ponte di barche fra Villa d’Adda e Imbersago: “Più che di un progetto si tratta di una proposta suggestiva che ha visto alcuni sopralluoghi da parte dei tecnici anche sul territorio di Imbersago a nostra insaputa – afferma il primo cittadino del paese lecchese -. Qualora si volesse compiere un progetto di questo genere bisognerebbe valutare l’impatto su diversi aspetti, come quello del traghetto di Leonardo di proprietà del Comune di Imbersago al pari degli approdi presenti sia nel nostro territorio che in quello di Villa d’Adda”.

Ad allontanare una possibile realizzazione dell’opera vi è anche la questione viabilità, come spiega Ghislandi: “Per poter compiere una scelta di questo tipo servono permessi da parte del Parco Regionale Naturale dell’Adda Nord, ma anche di Regione Lombardia, oltre che è necessario considerare la situazione della viabilità locale essendo presente un accesso all’area stretto e che rischierebbe di distruggere il lavoro compiuto negli ultimi 30 anni”.

Infine l’obiettivo primario dei sindaci dell’area rimangono i lavori lungo il ponte San Michele, come sottolinea il primo cittadino di Imbersago: “Questa suggestione rischia di essere un alibi per rinviare l’inizio dei lavori sul viadotto, in particolare quello stradale i cui tempi potrebbero esser più ridotti che di due anni. Se si vuol portare avanti il progetto sul ponte di barche è necessaria anche la partecipazione dei sindaci del Meratese, tuttavia ciò su cui è importante concentrarsi è il lavoro sul ponte chiuso”.

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