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L'azienda

Una storia di passione: Tessitura Torri Lana 1885 a Gandino

La famiglia Torri ha gestito l’azienda fino al 2010, per poi passarla a Massimo Belotti, che, con due suoi soci fidati, continua la storia aziendale

È un’ora e più che chiacchiero con Massimo Belotti di Torri Lana a Gandino. Con noi c’è anche Gabriele Rigamonti di Studiocharlie, freschi vincitori del Compasso d’Oro ADI 2018, il nobel del Design, di cui diremo più avanti.

L’idea di questa intervista, nata come voglia di raccontare queste due eccellenze nostrane, è lentamente derivata verso una discussione più filosofica, più costruttiva. Piuttosto che disquisire su cosa hanno fatto, (Torri Lana produce tessuti che sono alla Casa Bianca, nelle ville dei grandi attori di Hollywood, coprono i divani e gli arredi delle grandi marche di arredamento e fan parte delle collezioni dei migliori produttori del Luxury mondiale) si parla più volentieri degli insegnamenti che si potrebbero trarre dalla loro esperienza.

La parola “passione” continua ad emergere. Passione che significa curiosità, tenacia, voglia di sperimentare, di qualità senza compromessi, di attenzione ai dettagli, di ricerca continua, di desiderio di migliorare costantemente.
Torri Lana a Gandino esiste dal 1885, lo testimonia la grande ciminiera in mattoni rossi al centro del cortile della fabbrica. Venticinque telai (Itema, prodotti a poche chilometri da qui, quasi un discorso di KM/zero…) molti con macchine jacquard, per produrre tessuti preziosi, ammirati e stimati in tutto il mondo.

La famiglia Torri ha gestito l’azienda fino al 2010, per poi passarla a Massimo Belotti, che, con due suoi soci fidati, continua la storia aziendale. Ho usato il termine “passarla” perché Massimo non è stato scelto in quanto miglior offerente, ma perché era la persona più appassionata, interessata e dedicata, dopo 25 anni come dipendente, a continuare la tradizione e a migliorare costantemente il nome dell’azienda nel mondo.

Torri Lana Val Gandino

Massimo Belotti ha una luce particolare negli occhi, si illuminano quando parla dei loro tessuti.

Mi aveva già portato a vedere dove tengono i campioni del passato, alcuni vecchi di cento e più anni, me li ha mostrati ancora nei cataloghi del tempo accarezzandoli come se fossero suoi figli…
Questa piccola azienda infossata, anzi incuneata nel fondovalle della Val Gandino è un miracolo quasi sconosciuto qui da noi. I più importanti designer, i grandi architetti riconoscono l’unicità di Torri Lana. I bergamaschi forse un po’ meno.

Passione. Un termine in disuso nel campo del lavoro, specie per le maestranze. Si è perduta la specializzazione, gli impieghi diventano sempre più temporanei, non ci si cura più molto di quello che si fa. L’incertezza del posto lavorativo ha come conseguenza l’urgenza di cambiare, possibilmente in meglio. Non ci si affeziona più al proprio lavoro. Certo, estremizzo, ma la passione è proprio questo, aver cura, interesse e affetto per quello che si fa, cercando di migliorarsi costantemente, trovando sempre nuovi stimoli nell’ambito delle proprie responsabilità, indifferentemente se si è un apprendista operaio o il responsabile di un reparto produttivo.

Cacciatori

Alla Torri Lana si fa la pausa pranzo; sembra una battuta, ma raramente nelle aziende tessili si fermano le macchine. Il riavvio è spesso complicato e viene visto come una perdita di tempo.
Qui invece il ritmo è umano, le macchine sono assecondate all’uomo e non viceversa.
Se lo possono permettere, il valore aggiunto di ogni metro di tessuto prodotto è altissimo.
Questa è la formula per essere leader nel mercato. Piccole produzioni, altissima qualità, grande design, materiali preziosi, unicità del prodotto.
I concorrenti asiatici – in qualsiasi settore – non potranno mai competere con queste caratteristiche. Sono i punti forti, se vogliamo, della Italianità.
Questa è la lezione di Torri Lana, dal 1885.

Torri Lana Val Gandino

*Oliviero G. Godi, bergamasco, ha uno studio associato di architettura che condivide con la moglie israeliana.
È laureato alla Columbia University di New York, è professore a contratto in Progettazione Architettonica al Politecnico di Milano, ha tenuto corsi alla Naba di Milano, alla Bezalel Academy of Art ad Architecture di Gerusalemme e all’Istituto Internazione di architettura di Lugano. Ha ricevuto due medaglie dei Presidenti della Repubblica Italiana per meriti accademici e didattici.
È collaboratore di BergamoNews su problematiche architettoniche/urbanistiche.

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