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Il profilo

Opstart traccia l’identikit della Startup ideale per l’equity crowdfunding

Con 28 campagne concluse con successo in tre anni, Opstart traccia il profilo della startup perfetta per una campagna di equity crowdfunding, facendo riferimento alle aspettative degli investitori e al dato medio delle iniziative finanziate tramite la piattaforma.

La domanda è ricorrente: “quando conviene lanciare una campagna di equity crowdfunding?” La risposta è sicuramente più complessa e presuppone almeno due punti di vista: il primo riguarda l’appetibilità dell’iniziativa verso il mercato degli investitori crowd e spinge a chiedersi che cosa si aspettano questi ultimi: desiderano investire in un’iniziativa già consolidata sul mercato, con riscontri già tangibili e quindi meno attraente in termini di novità, o in un’iniziativa ancora agli esordi, certo più rischiosa ma con potenzialità di guadagno più alte?

La seconda prospettiva riguarda invece il grado di sviluppo dell’iniziativa stessa e mira ad ottimizzare lo strumento del finanziamento in equity, in termini di capacità gestionale di far fronte agli oneri legati all’operazione, che comporta sì un innesto di capitale ma anche doveri di rendicontazione verso una compagine sociale allargata.

Da sempre attenta ad entrambi gli aspetti, Opstart, sull’esperienza delle 28 campagne concluse con successo ad oggi, traccia un profilo della “startup ideale”, ribadendo però che molto dipende dal settore in cui l’azienda opera, fattore che ha ripercussioni non solo sul modello di business, ma anche sulle potenzialità di crescita e sulle tempistiche di sviluppo.

In merito a questo aspetto, i trend vedono una grande crescita delle startup nel mondo di Industria 4.0, con particolare riferimento allo sviluppo di soluzioni e metodologie inerenti le c.d. tecnologie abilitanti (o KET – Key Enabling Technologies) tra cui l’Internet delle Cose, il Cloud, i Big Data e gli Analytics, la Simulazione, la Cybersecurity, la Realtà Aumentata/Virtuale, la Manifattura Additiva, la Robotica e l’Automazione Avanzata, l’Integrazione Orizzontale e Verticale. Non va trascurata l’Innovazione sociale, ossia quei progetti imprenditoriali che mirano, grazie alla tecnologia, a portare un effettivo beneficio a determinate comunità di riferimento, generando impatti positivi in termini ambientali, culturali e relazionali. Di interesse, infine, anche i business “tradizionali”: sulle piattaforme di equity crowdfunding italiani, accanto ad iniziative legate alla new economy, stanno riscuotendo successo anche progetti legati all’economia reale: edilizia, ristorazione, manifattura. Ciò che appare rilevante agli occhi dell’investitore, in tutti i casi, è la sostenibilità e la coerenza del modello di business, ossia l’insieme delle soluzioni organizzative e strategiche con cui l’impresa acquisisce vantaggio competitivo.

Di seguito l’identikit della startup ideale, tracciato sui cinque elementi principali di valutazione adottati dal nostro deal flow:

Livello di innovatività: la startup ideale sviluppa un tipo di innovazione incrementale, ossia un’innovazione rivolta sostanzialmente al miglioramento di qualcosa che già esiste. L’innovazione incrementale sviluppa paradigmi preesistenti, è continua, deriva da processi di Sviluppo Sperimentale e mira ad aumentare la produttività e/o la competitività di un modello industriale, migliorando l’efficienza di utilizzo di tutti i fattori della produzione.

Team: la startup ideale è condotta da un team di più persone, motivate e con il giusto mix tra competenze tecniche-verticali e amministrativo-gestionali. La lacuna può riguardare la parte commerciale, laddove l’innesto di capitale può favorire l’organizzazione dei canali di vendita.

Stadio di sviluppo: ci sono alcuni portali che privilegiano solo le aziende già operanti sul mercato e che, quindi, sappiano già dimostrare dati e riscontri oggettivi sull’apprezzamento del prodotto/servizio offerto. Noi di Opstart riteniamo che possa interessare all’investitore crowd anche un’iniziativa in fase di Seed – e quindi non ancora testata sul mercato – purché tuttavia abbia già superato la fase di prototipazione/proof-of-concept.

Dati economico-finanziari: la startup ideale presenta un equilibrato mix di fonti finanziarie a sostegno degli investimenti; sul fronte economico, è da privilegiare il contenimento dei costi fissi e il break even al secondo anno.

Achievements: è molto importante, soprattutto se non ha ancora dati di mercato brillanti, che la startup abbia già ottenuto riscontri positivi sulla propria idea imprenditoriale, partecipando con successo a contest e gare, aggiudicandosi bandi pubblici e/o riconoscimenti dalla stampa.

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