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La storia

Fabrizio e Raffaella: “Addio multinazionale, meglio la saggezza del tè” fotogallery

Fuggiti da una multinazionale per far conoscere gli antichi sapori del Tè: La storia di Enchan.tè e del sogno di Fabrizo e di sua moglie Raffaella realizzato nel centro di Bergamo

Entrati in Enchan.tè si respira il profumo dei fiori e delle spezie accuratamente scelte, il profumo di un sogno che ha avuto il coraggio di rifiutare le regole della grande distribuzione per vivere nel centro storico di Bergamo, in via Sant’Alessandro, per essere assaporato – nel vero senso della parola – da tutti.

Scegliere di lasciare il proprio lavoro per mettersi in proprio è una grande responsabilità, soprattutto se si hanno tre figli da crescere. Ma la paura non ha assopito i cuori di Fabrizio Belotti e di sua moglie Raffaella che hanno scelto di aprire un negozio di tè pregiati per far conoscere la grande storia antica dell’arte del bere il tè.

“Abbiamo aperto il negozio il nove settembre, con tante speranze e con tanta felicità. Vedere un sogno che si avvera è un’emozione fortissima. La passione per il tè è giunta assaggiando alcune essenze difficili da trovare in Italia e pian piano l’interesse è cresciuto studiando il lavoro delle piantagioni in Oriente”.

Le essenze, che giungono direttamente dalle piantagioni e vengono analizzate ed elaborate dai biologi, vengono poi imbustate appositamente in involucri adatti a mantenere la freschezza.

“Questo infatti è uno degli scopi principali del nostro lavoro – spiega Fabrizio – perché mantenere la freschezza del prodotto vuol dire mantenerne l’autenticità, offrire ai clienti un’esperienza sensoriale di altissima qualità, con la capacità di riuscire a trasportarli nelle più remote località del mondo”.

Dalle nove varietà di infusi si diramano 160 lavorati, scelti accuratamente per ogni tipo di esigenza del cliente. Come omaggio alla città c’è l’infuso “Bergamo” composta da blend di tè nero di Ceylon, del Sud dell’India e della Cina e con boccioli di Rosa e per gli appassionati calcistici c’è l’infuso “La Dea”, omaggio voluttuoso all’Atalanta lavorato con tè nero dello Sri Lanka, fiori di Malva, boccioli di gelsomino e Lychèè. Tutte le confezioni degli infusi vengono accompagnati da precise istruzioni su come prepararli e conservarli.

Ma l’attività non si limita a questo, infatti dice Fabrizio che “questo lavoro sicuramente sarà accompagnato da viaggi che io e mia moglie ci concederemo per approfondire questa nobile ed antica arte. Ad oggi in Italia non sono riconosciuti i tea sommelier, ma essendo una qualità molto utile al nostro progetto sto studiando per poter prendere il diploma, cosicché entro marzo del nuovo anno potremmo dare ai clienti un’esperienza più raffinata”.

Enchan.tè è simbolo del processo naturale dei sogni, che trovano sempre la strada giusta per raggiungere la realtà delle nostre vite. Il nome, ideato dal figlio undicenne della giovane coppia, è un invito a rimanere incantati dalla piacevolezza dei gusti del tè ma non solo, in quanto vengono messi a disposizioni tutti gli accessori necessari per prepararsi un buon tè anche a casa.

Tra antiche culture e innovazione Enchan.tè nei primi mesi del 2019 inserirà modalità di pagamento con criptovalute, perché per costruire il futuro è necessario valorizzare il passato.

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