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Bergamo e provincia

Già 138 nel 2018: nei weekend boom di soccorsi per ragazzi intossicati dall’alcol

Rainero Rizzini, responsabile operativo dell'Areu: "Questi interventi creano disagi alla gestione dei mezzi di soccorso a disposizione per situazioni più serie"

Una serata di sballo tra ragazzi, qualche bicchiere (o canna) di troppo e il clima di festa si trasforma in dramma. Uno, o più, dei presenti si sente male e viene fatta intervenire un’ambulanza. Un problema, non solo per le vittime, ma anche per lo svolgimento dell’attività di soccorso di situazioni più gravi come gli incidenti stradali.

Solo dall’inizio del 2018, è successo 138 volte nella provincia di Bergamo. Nel weekend, ma anche durante la settimana. Il copione è sempre lo stesso, con la chiamata al 112 di un giovane che chiede l’intervento medico per l’amico, o l’amica, che ha alzato un po’ troppo il gomito, oppure ha abusato di sostanze stupefacenti, ed è svenuto.

Immediatamente dalla struttura ospedaliera più vicina all’evento viene fatto partire un mezzo con a bordo il personale sanitario, mentre nel frattempo l’operatore impartisce indicazioni a chi ha chiamato su come gestire la situazione. Il tutto, nella quasi totalità dei casi, si risolve con l’arrivo dei medici che rianimano il paziente e lo trasportano in ospedale per accertamenti.

Tutto bene, o quasi. Perché queste “bravate”, oltre a ripercuotersi sulla salute dei giovani coinvolti, creano disagi anche alla gestione delle ambulanze, che magari nel frattempo avrebbero potuto essere impegnate in casi più seri.

Lo conferma Rainero Rizzini, responsabile operativo dell’Areu (Azienda regionale emergenza e urgenza) di Bergamo: “Il trend degli interventi è in costante aumento, indipendentemente dalla tipologia di causa. Nei momenti di picco questi casi possono creare problemi. Impiegare ambulanze per situazioni potenzialmente prevedibili ed evitabili, distrae risorse da utilizzare per le emergenze sul territorio”.

Nel fine settimana vengono aumentati i mezzi disponibili anche per arginare questi malori tra i più giovani? “Purtroppo no. Inoltre da normativa ogni evento di aggregazione sociale eccezionale deve avere un proprio apparato di sicurezza e soccorso, quindi con ambulanze a disposizione dell’evento stesso”.

Sono maggiori i vostri interventi per l’alcol oppure per la droga? “Entrambi i fenomeni sono molto diffusi. Nel primo caso l’abuso è più accettato socialmente e gli svenimenti alcolici hanno un impatto minore anche se più elevate. Le overdose hanno ripercussioni maggiori, sia sanitari che sociali”.

Vi capitano casi particolarmente gravi? “L’utilizzo di sostanze diverse negli ultimi anni ha ridotto almeno la classica overdose da eroina. Tuttavia si presentano situazioni diverse legate alla diffusione delle nuove tipologie di droga sempre più in voga, e anche qui non mancano i casi di overdose”.

Quanti anni hanno i ragazzi coinvolti? “Di solito sono nella fase adolescenziale, diciamo dai 12 ai 20 anni”.

Come reagiscono i loro genitori? “Difficilmente nelle fasi di primo soccorso interagiamo con madri e padri”.

Ci sono altri casi di soccorsi particolari durante il fine settimana? “Sono in costante aumento gli incidenti stradali alla cui origine c’è, sempre, un abuso di alcol e droga”.

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