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Saldi, i commercianti piangono: -10% rispetto al 2017

I commercianti confidano negli acquisti per la nuova stagione: "Pesa la concorrenza crescente dell'e-commerce, per cui si attende la formulazione di una tassazione ad hoc".

È stata una stagione tutt’altro che esaltante quella dei saldi, che si sono chiusi il 4 settembre. Il responso, come rivela un sondaggio Ascom tra i commercianti, è negativo, con un calo di almeno il 10% rispetto al 2017.

“I saldi non sono purtroppo andati secondo le nostre attese e sono tanti i capi in assortimento rimasti sugli scaffali dei nostri negozi – commenta il presidente del Gruppo Abbigliamento, Calzature e articoli sportivi Ascom Diego Pedrali -. Molti rilevano un calo fino al 10-15% rispetto allo scorso anno. Non resta che sperare nella nuova stagione. Confidiamo nel meteo: se continua a fare le bizze come lo spread, le previsioni per i commercianti sono tutt’altro che rosee”.

Se i saldi estivi, almeno a questa latitudine, sono sempre meno attesi rispetto a quelli invernali, si confida in un buon avvio della nuova stagione: “Storicamente i consumatori anticipano gli acquisti dell’inverno già a inizio settembre. Speriamo che si mantenga il desiderio di rinnovare il guardaroba, sempre che il tempo sia d’aiuto” aggiunge Pedrali.

L’interesse per i saldi, a detta dei commercianti, sta scemando in generale per effetto delle promozioni tutto l’anno, oltre che della concorrenza sleale di chi non rispetta il divieto della Regione di vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti l’inizio delle vendite di fine stagione. Nelle catene dove è possibile ritirare gratuitamente in negozio la merce acquistata on line, crescono i pacchetti e c’è ormai chi compra sul web anche merce per pochi euro.

“Pesa la concorrenza crescente dell’e-commerce, per cui si attende la formulazione di una tassazione ad hoc. I commercianti devono operare in un contesto di regole certe e uguali per tutti” continua Pedrali. Spostare la data dei saldi un po’ più in là resta sempre tra i desiderata dei commercianti: “Basterebbe rinviarli anche solo a metà luglio. Il periodo di vendite senza sconti è ormai ridotto, con effetti evidenti sugli incassi”.

Come ogni anno la corsa allo shopping d’occasione ha avuto un inevitabile calo dopo un inizio di saldi abbastanza buono. Quest’estate si è arrivati all’acquisto solo dopo prove e riprove nei camerini, mai così affollati, e solo se i capi sono davvero necessari, anche per non sottrarre budget, in tempo di crisi, alle vacanze. Stop quindi agli acquisti di impulso che con i saldi hanno sempre avuto fortuna, sì a qualche sfizio, ma senza eccessi e follie.

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