“Quando è crollato il Ponte mi trovavo a Ginevra. Da allora penso solo a questo”. Queste le parole che Renzo Piano dice ai giornalisti, prima del suo ingresso al palazzo della regione Liguria
per presentare “l’idea del ponte” da ricostruire. Presenti il governatore della regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci.
Il dolore non va dimenticato, va elaborato e l’architettura fa questo” continua l’archistar Renzo Piano, che ha elaborato il plastico per un’idea di forma e funzionalità che il ponte potrebbe avere. Naturalmente quella dell’architetto genovese vuole essere una proposta e sottolinea che la sua iniziativa “non deve sostituirsi ai progetti degli ingegneri e degli architetti che verranno scelti per svolgere i lavori di ricostruzione”.
Il progetto è ancora top secret ma, dalla descrizione generale fatta dall’architetto, prevederà il collegamento dalla parte est a quella ovest della città attraverso un ponte lineare di cemento, senza
corde e molto sobrio, sorretto da piloni che frontalmente ricorderanno la prua di una nave e illuminato da 43 lampioni, ognuno in memoria delle persone che hanno perso la vita durante il crollo del ponte Morandi e la loro luce verrà posizionata in modo tale che, durante l’accensione, l’irradiazione prenda la forma di una vela.
L’idea progettuale dell’architetto Piano, ideato insieme ai suoi giovani collaboratori, desidera essere soprattutto una forma di riscatto della città di Genova con il fine che si possa “ricostruire rapidamente, non in fretta”.
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