La diocesi di Bergamo si dice pronta ad accogliere una piccola parte dei 143 migranti sbarcati dalla nave Diciotti a Catania. “La nostra disponibilità c’è, e non potrebbe essere altrimenti – commenta don Roberto Trussardi, neo presidente della Caritas -. Stiamo aspettando di capire l’evolversi della situazione”.
L’organismo pastorale, che da anni si occupa di accoglienza dei rifugiati, dovrà gestire le pratiche per indirizzare gli eventuali nuovi arrivi nel percorso Sprar. “Si parla di numeri comunque ristretti – specifica don Roberto, da domenica 26 agosto subentrato ufficialmente a don Claudio Visconti -. La disponibilità comprende un massimo di 5 o 6 richiedenti asilo”, vista l’ampia disponibilità ad accoglierli mostrata dalle diocesi a nord e sud dello Stivale.
Tempi e modi rappresentano un’incognita, ma lunedì pomeriggio don Roberto ha nuovamente contattato Roma per chiedere informazioni. “La situazione è in divenire – fa sapere -. Da giorni siamo in contatto con i vertici di Caritas italiana, saranno loro a informare le diocesi che hanno dato disponibilità dell’eventuale arrivo dei migranti”.
Quella della nave Diciotti è una vicenda che sta facendo discutere l’intero Paese. Una vicenda che lo ha “colpito profondamente – dice don Roberto -. Posso intuire le ragioni del Ministro dell’Interno (Matteo Salvini, ndr), ma sono convinto che non possa farle valere in questo modo. Non quando ci sono di mezzo delle vite umane”.
Se la Chiesa italiana si farà carico di una parte degli immigrati a bordo, una ventina sarà accolta dall’Albania e altri 20-25 dall’Irlanda. “Questa è una risposta di supplenza, poiché la risposta di un Paese democratico matura attraverso ben altri processi – ha dichiarato il portavoce della Cei, don Ivan Maffeis -. Davanti a una situazione insostenibile dal punto di vista umanitario – ha detto – si è scelto di non andare avanti con comunicati ed appelli generici ma di intervenire offrendo una disponibilità all’accoglienza concreta, fattiva ed immediata”.
Per quanto riguarda Bergamo, gli arrivi sono complessivamente crollati negli ultimi anni. Al 26 agosto 2017 erano 2.722 i richiedenti asilo in provincia. Un anno dopo sono 2.045: il 25 per cento in meno.
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