Due anni, una donna uccisa in casa e nessun colpevole. Era la notte del 27 agosto 2016 quando Gianna del Gaudio, un passato da insegnante e da poco in pensione, venne uccisa con una coltellata alla gola all’interno della propria abitazione in piazza Madonna delle Nevi a Seriate. Un delitto brutale e ancora avvolta nel mistero.
L’unico indagato, a piede libero, dalle ore successive al delitto, è il marito della vittima, Antonio Tizzani. L’uomo, difeso dall’avvocato Giovanna Agnelli, da quel giorno continua a ribadire la propria versione dei fatti: dopo essere uscito a bagnare le piante, avrebbe trovato la moglie a terra in cucina in un lago di sangue, già priva di vita. A colpirla mortalmente sarebbe stato un uomo incappucciato, che si sarebbe introdotto in casa e avrebbe frugato in alcuni cassetti, per poi fuggire proprio dopo averlo visto rientrare.
Una ricostruzione che non ha mai trovato riscontri né dalle testimonianze raccolte tra i vicini, né dalle immagini di sorveglianza della zona, che non hanno ripreso nessuno fuggire, e nemmeno dalle tracce raccolte all’interno della villetta, in cui non sarebbero entrati estranei.
Nel frattempo i carabinieri del nucleo investigativo proseguono le indagini. Il lavoro è intricato, tanto che il pubblico ministero Laura Cocucci ha già chiesto una proroga. La nuova data-termine per la chiusura, prevista a ottobre, si avvicina e il rischio che il caso venga archiviato è concreto.
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