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Venerdì

Ron canta Lucio Dalla: musica ed emozioni a Sarnico

Il cantautore si esibirà venerdì 24 agosto in piazza XX Settembre.

Ron arriva a Sarnico. Il cantautore terrà un concerto venerdì 24 agosto alle 21.30 in piazza XX Settembre, con ingresso gratuito.

L’esibizione rientra nel programma di “Lucio! Il tour”, progetto che l’artista ha dedicato a Lucio Dalla.

L’evento, fiore all’occhiello del carnet degli appuntamenti musicali di “Estate a Sarnico 2018”, sarà una serata di spettacolo, ricco di musica, racconti e sorprese.

Rosalino Cellamare, in arte Ron, è una delle voci più conosciute e amate del panorama musicale italiano. Sin da ragazzino ha preso parte ad alcuni concorsi musicali: nel 1967, ad esempio, ha partecipato alla quarta edizione della Fiera della canzone italiana a Milano. Notato da uno scopritore di talenti della Rca italiana, ha sottoscritto un accordo – ancora minorenne – con la It di Vincenzo Micocci.

Alla fine degli anni Sessanta si è esibito con Christy e Gabriella Ferri al “Cantagiovani”, mentre nel 1970 è salito sul palco del Festival di Sanremo: con il nome d’arte di Rosalino ha cantato in coppia con Nada “Pa’ diglielo a ma’”. L’anno seguente ha ottenuto un buon successo con “Il gigante e la bambina”, brano scritto da Lucio Dalla e Paola Pallottino, presentato a “Un disco per l’estate”, e ha inciso una cover in italiano della canzone di Cat Stevens “Father and son”.

Nello stesso periodo, ha scritto “La storia di Maddalena”, cantata da Sophia Loren nel film di Mario Monicelli “La mortadella”.

Nel 1971 ha scritto con Lucio Dalla, Sergio Bardotti e Gianfranco Baldazzi “Piazza Grande”, che lo stesso Dalla ha presentato a Sanremo l’anno seguente. Dopo aver preso parte a “Un disco per l’estate” con “Storia di due amici”, nel 1973 ha pubblicato il suo primo album: intitolato “Il bosco degli amanti”, ha preceduto “Dal nostro livello”, in cui molti brani sono ispirati a temi di studenti di una scuola elementare di Cinisello Balsamo.

A metà degli anni Settanta ha pubblicato il singolo scritto da Mogol “Evviva il grande amore”, per poi dedicarsi al cinema da attore: ha recitato, tra l’altro, nei film “Lezioni private”, di Vittorio De Sisti, ne “L’Agnese va a morire” di Giuliano Montaldo e ne “In nome del Papa Re” di Luigi Magni.

Passato alla Spaghetti Records, è tornato in sala di registrazione nel 1978 con “Occhi verdi mari calmi” con cui parteciperà al Festivalbar, mentre l’anno successivo viene contattato da Francesco De Gregori e Lucio Dalla per curare gli arrangiamenti di “Banana Republic”, il tour con cui i due cantautori percorreranno l’Italia.

Il 1980 è l’anno di “Una città per cantare”, album che contiene l’omonimo brano scritto sulla versione originale di Danny O’Keefe: è questo il primo disco in cui il cantante utilizza lo pseudonimo di Ron. Inoltre, nello stesso periodo, ha pubblicato “Q concert”, q-disc realizzato con Ivan Graziani e Goran Kuzminac, con i quali intraprenderà anche una tournée.
Dopo “Al centro della musica”, disco che contiene il brano “Si andava via”, nel 1982 con la canzone “Anima” Ron ha vinto il Festivalbar e pubblica il disco “Tutti cuori viaggianti”, cover di “I can’t go for that (no can do)”.

L’anno seguente ha inciso “Calypso”, che vede la collaborazione di Mauro Malavasi, Jimmy Villotti e Fabio Liberatori, mentre nel 1984 il singolo “Joe Temerario” viene scelto come sigla di “Domenica In” e come parte della colonna sonora del film “Speriamo che sia femmina”, di Mario Monicelli in cui Ron appare nei panni di se stesso.

A metà degli anni Ottanta ha pubblicato l’album “Ron” (che include un duetto con la debuttante Angela Baraldi) ed “È l’Italia che va”, con il singolo omonimo. Nel 1988 è tornato al Festival di Sanremo con il brano “Il mondo avrà una grande anima”, che dà il titolo anche a un’antologia dal vivo. Dopo aver prodotto “Sono cose che capitano”, primo disco dell’esordiente Biagio Antonacci, nel 1990 ha scritto “Attenti al lupo”, che diventa uno dei successi più clamorosi di Lucio Dalla.

In seguito, ha firma un nuovo contratto discografico con la Wea, per la quale ha inciso l’album “Apri le braccia e poi vola”. Segue “Le foglie e il vento”, all’interno del quale è presente la famosa “Non abbiam bisogno di parole”. Nel 1996, poi, si è aggiudicato il Festival di Sanremo in coppia con Tosca cantando “Vorrei incontrarti fra cent’anni”, e ha preso parte al Concerto di Natale in Vaticano esibendosi in “Natale tutto l’anno”.

Tornato a Sanremo nel 1998 con “Un porto nel vento”, nel 2000 ha festeggiato i trent’anni di carriera con la trasmissione televisiva “Una città per cantare” e nel 2002 ha intrapreso un tour con Fiorella Mannoia, Francesco De Gregori e Pino Daniele, mentre nel 2007 ha pubblicato il disco “Rosalino Cellamare – Ron in concerto” e l’anno successivo ha inciso l’album di inediti “Quando sarò capace d’amare”.

Nel 2017 è tornato al Festival di Sanremo con il brano “L’ottava meraviglia” e nella scorsa edizione della kermesse della canzone italiana (2018) si è presentato con il brano “Almeno pensami”, un inedito scritto dal compianto amico Lucio Dalla.
Ora con il progetto “Lucio! Il tour” si sta esibendo proponendo un omaggio al cantautore bolognese.

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