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Appunti & virgole

Atalanta spettacolo, è qui la festa: dieci anni dopo, buonissima la prima

Papu Gomez mattatore, due gol e due assist ed è già capocannoniere della serie A. Prova d'orchestra per Gasp in vista del Copenaghen

Signori, è qui la festa.

Da Padoin al Papu, dieci anni dopo: buona, buonissima la prima. Allora (31 agosto 2008) era bastato un gol di Padoin per piegare il Siena, oggi si fa il bis dei fuochi d’artificio del Borgo d’Oro, quattro gol con Gomez che fa l’apripista, Hateboer che si diverte a segno come in Europa League imitato da Pasalic e il Papu che chiude il conto. Ed è già il capocannoniere della serie A.

E dire che non c’è nemmeno il bomber Ilicic, che per fortuna uscirà dall’ospedale ma lo rivedremo in campo dopo la sosta a metà settembre. Ma l’Atalanta del Gasp è una cooperativa del gol, all’appello mancava solo Hateboer che ha rotto il ghiaccio in Europa, mentre Barrow e Zapata possono permettersi di tenere le cartucce per impallinare il Copenaghen.

Il bello è che alla prima di campionato abbiamo già un Papu Gomez da urlo, prima un tocco delizioso su assist dello scatenato Toloi e in chiusura un destro a giro per affondare Sportiello. Nel mezzo, due assist ad Hateboer e a Pasalic, con una facilità straordinaria, con la naturalezza della grande squadra, eh sì. La differenza è tutta lì: il Frosinone nel primo quarto d’ora colpisce un palo (11′), l’Atalanta va in gol (14′) e nella ripresa chiude il conto, giocando un calcio accompagnato più volte dagli applausi degli oltre 18 mila presenti.

Non si vince solo a Reggio, dove l’Atalanta sta per tornare in campo (fra un paio di giorni) per i playoff di Europa League: anche nel suo fortino, la squadra del Gasp dà spettacolo e vince, dopo quattro mesi (29 aprile, 3-1 al Genoa con reti di Barrow, Cristante e Ilicic).

Ecco, cambiano gli interpreti ma l’orchestra di Gasperini entusiasma e diverte. A vedere e rivedere le azioni della giornata in tv si parla ancora del calcio di Sarri, ma a noi va benissimo quello che ci offre lo chef Gasp sotto la Maresana o al Mapei: venti gol in cinque partite, una goduria…e non è certo finita qui, diciamo pure che è appena (ri)cominciata.
Gasperini scherza, a chi gli chiede perché non ha pensato di risparmiare un po’ il Papu: “Ma allora non avrebbe fatto due gol, non poteva risparmiarsi. Quest’anno si è allenato benissimo e poi è più forte quando calcia, avete visto anche nel secondo gol. Stasera è stato davvero straordinario”.

Straordinario l’aggettivo che il Gasp usa anche per Toloi, di Masiello si sa che non sbaglia una partita, bene Djimsiti che ha preso il posto di Palomino e ha alzato il muro contro i laziali. Poi il segreto è anche in un centrocampo fatto di tanta qualità e sostanza, con un Freuler che detta le azioni e un de Roon ovunque rubapalloni e pronto a ripartire, oltre a quel Pasalic che sta dimostrando tutta la sua qualità e “non ha ancora il ritmo degli altri e si sta adattando”, spiega il Gasp, una volta centrocampista, un’altra volta dietro le punte. “Però vedrete sia lui che Zapata appena staranno meglio, quanto ci saranno utili”.

Senza dimenticare Rigoni, che martedì 21 agosto arriva a Bergamo, non sarà disponibile per giocare giovedì ma poi anche lui sarà pronto a stupire, come il Papu.

C’era qualche timore, alla vigilia: l’incognita della prima giornata, la tradizione negativa, le fatiche delle tre partite in una settimana. Gasperini l’aveva detto, però la squadra con un’attenzione straordinaria e un Gomez extralusso ha schiantato un Frosinone che magari si salverà, ma è lontano da questa Atalanta. Che appena ha schiacciato il piede sull’acceleratore è volata via.

Ora bisogna ricaricare le batterie per riprendere fiato e superare Copenaghen, scoglio difficile ma non impossibile. Niente è impossibile, per un’Atalanta che continua a regalare emozioni. Lo spettacolo continua…

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