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L'anniversario

L’Ape compie settant’anni: a Bergamo c’è il “Pota pota”

Se ne vedono anora per le strade di Bergamo e provincia: un lettore ne ha avvistata una sulla quale campeggia la scritta “Pota pota”, azienda che effettua vendita di legna, potature e taglio di alberi nei boschi. Una realtà bergamaschissima, come certifica anche il nome dell’impresa.

L’Ape compie settant’anni. Lo storico motofurgone a tre ruote della Piaggio è nato nel 1948, derivato dallo scooter Vespa ideato dall’ingegnere Corradino d’Ascanio due anni prima.

Nel corso dei decenni si è diffuso capillarmente in tutta Italia diventando un compagno di lavoro che ha unito il Paese: è sempre stato molto utilizzato da nord a sud, tanto nelle città quanto in campagna o nelle zone montuose, nelle valli piemontesi e orobiche, in Alto Adige, nei territori campani e in Sicilia. In ogni angolo dell’Italia le ruote di questo veicolo hanno segnato le strade e i cuori dei suoi proprietari e di tanti appassionati di motori.

Col tempo il suo impiego e la sua popolarità sono andati ben oltre i confini nazionali rendendolo, di fatto, uno dei simboli del Belpaese nel mondo.

La sua storia è strettamente legata alla storia dell’Italia, in modo particolare racconta della rinascita del nostro Paese nel secondo dopoguerra. Questo drammatico conflitto aveva lasciato pesanti conseguenze sia in termini di morti, danni e distruzione sia a livello economico e infrastrutturale.

Nonostante le difficoltà, non mancava la voglia di voltare pagina: c’era la volontà di ripartire, anche se le risorse su cui si poteva contare erano poche.

Per le strade si vedevano solamente pochi mezzi pesanti e antiquati, dalla manutenzione gravosa, oppure ex motocarri militari logori e carri trainati da animali o spinti con gran fatica a mano.

Per svolgere o per avviare le proprie attività, invece, i piccoli imprenditori, gli artigiani e i commercianti avevano bisogno di un mezzo comodo, veloce, affidabile ed economico. Così, a Pontedera è stata ideata l’Ape, un mezzo che rispondesse alle esigenze per trasportare più comodamente le merci.

La meccanica della Vespa si prestava perfettamente per questo obiettivo e, proprio da quel progetto, Enrico Piaggio e Corradino D’Ascanio, il papà della Vespa, ebbero l’intuizione che porterà alla progettazione del motofurgone a tre ruote.

Negli anni vennero prodotte diverse versioni, tra le quali spicca la C, che segnò l’avvento della cabina. Ad aumentarne la fama, negli anni Sessanta, è la versione Calesse, su cui spesso vengono ritratti dai paparazzi i divi del tempo in vacanza nelle località di tendenza come la Versilia, Capri, Ischia e Portofino. Negli anni Settanta, poi, si avvicina all’automobile con il modello Ape Car, più spazioso e stabile, mentre negli anni Novanta viene lanciata l’Ape Cross, pensata in modo particolare per i più giovani.

L’Ape è in produzione ancora oggi sia in Italia sia in India e viene commercializzata anche in Africa, Sud America e Medio Oriente. Continua ad aiutare chi lavora, come quelle migliaia di italiani che dal dopoguerra ai giorni nostri si sono affidati e si affideranno a questo mezzo per svolgere i compiti più gravosi.

Di tanto in tanto, se ne possono vedere ancora per le strade di Bergamo e provincia: un lettore di Bergamonews ne ha avvistata una proprio oggi a Seriate sulla quale campeggia la scritta “Pota pota”, azienda orobica che effettua vendita di legna, potature e taglio di alberi nei boschi. Una realtà bergamaschissima, come certifica anche il nome stesso dell’impresa.

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