Missione compiuta. Superato Sarajevo, eliminato Haifa, ora sotto con Copenaghen, per entrare in Europa dalla porta principale. Verso una “settimana in cui ci giochiamo tanto, perché un conto è andare in Europa ai gironi e un altro no”, ha sintetizzato Gasperini al Mapei Stadium.
Eh sì, a questo punto si può decidere già molto della stagione nerazzurra, anche se non sarà un verdetto definitivo perché ci sarà comunque il ritorno, a casa di Cornelius, cioè a Copenaghen il 30 agosto. Per capire se il giorno dopo, come un anno fa, l’Atalanta entrerà ancora nell’urna del sorteggio per i gironi di Europa League.
A sentire il tecnico dell’Haifa i nerazzurri dovrebbero passare in carrozza, “l’Atalanta è venti volte superiore a noi”, ha spiegato Klinger dopo quella che non è stata una gran partita. E d’altra parte non era facile dare spettacolo e spremersi dopo il vantaggio di 4-1 conquistato all’andata, soprattutto dopo i numerosi cambi effettuati dal Gasp.
Perché l’allenatore che ha portato due volte l’Atalanta in Europa negli ultimi due anni voleva anche verificare lo stato di salute dei suoi e in particolare delle seconde linee. Con notizie non sempre buone e qualche conferma, oltre alla novità Rigoni, il colpo atteso dopo le bordate lanciate dal Gasp sul mercato “triste”.
L’Atalanta vince grazie ai gol di Zapata, che bissa quello dell’andata e si sta preparando per partire alla grande. L’altro gol lo segna Cornelius che non andava in rete dal 6 gennaio scorso contro la Roma e in Europa League aveva fatto due reti a Liverpool contro l’Everton. Il vichingo resterà e sarà utile anche per il confronto con la sua ex squadra, giovedì 23 a Reggio e il 30 in Danimarca. Esemplare Cornelius, entrato solo negli ultimi 5′ e poco prima era toccato a Barrow, altra arma tenuta quasi a riposo in attesa dei prossimi impegni.
Ancora ai box Ilicic ed è un’assenza molto pesante, anche se il nuovo arrivato, cioè l’argentino Emiliano Rigoni, sarebbe dovuto arrivare più di un anno fa proprio al posto di Ilicic. Ed è certo un colpo grosso, questo Rigoni che il Papu conosce bene.
Dicevamo delle note liete di Zapata, di Cornelius. Di Pasalic, impiegato a centrocampo, talento dai piedi buoni in grado di adattarsi a giocare a ridosso delle punte così come in mezzo al campo. Tutto sommato non male Djimsiti, che si può mettere a disposizione nel parco difensori con Mancini e dietro ai soliti Toloi, Masiello (insuperabile, sempre una spanna sopra) e Toloi. Non bene il debuttante Reca, sicuramente da rivedere e nel parco esterni ancora indietro rispetto al diligente Gosens che stavolta non era nemmeno in panchina, a Castagne che ha fatto anche l’assist per Zapata, allo stesso Hateboer (rimasto in panchina), grande corsa e piedi meno buoni ma comunque accettabile. Confermato anche Pessina, sicuramente un giovane (21 anni) che potrà servire nel corso della stagione.
Già i prossimi due impegni alzano l’asticella, dal Frosinone al Copenaghen sempre in casa (la seconda a Reggio). Più delicati, più difficili perchè è fondamentale partire bene in campionato, con una vittoria che manca da dieci anni alla prima giornata, così come andare avanti in Europa. Gasperini la scorsa settimana, nell’intervista-bomba, aveva messo le mani avanti: “Non so se saremo in grado di ripeterci, con tutti questi impegni”. Però (anche) l’arrivo di Rigoni, la solidità della squadra che in Europa spesso si esalta, lasciano spazio a un discreto ottimismo.
Si può fare, Atalanta. E se ci sarà da sudare di più, una mano te la daranno i tifosi, settemila circa anche a Reggio contro l’Haifa: sotto la curva i nerazzurri hanno segnato i due gol decisivi, rivalutando una partita poco esaltante con gli israeliani. Hanno fatto gol due attaccanti, mentre Gomez e Barrow scalpitano e Gasperini torna a sorrridere.
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