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Robert Redford si ritira, Signorelli: “Grande attore e sostenitore del cinema indipendente”

Angelo Signorelli, direttore artistico di Bergamo Film Meeting: "Un liberal-democratico in grado di interpretare ruoli politici con grande indipendenza. Ma se lo poteva anche permettere"

Robert Redford ha detto addio alle scene. “Un attore estremamente competente, un produttore, un sostenitore del cinema indipendente – lo definisce Angelo Signorelli, direttore artistico di Bergamo Film Meeting -. Di certo a 82 anni può liberamente andare in pensione. È un liberal-democratico ed è stato in grado di interpretare ruoli politici con grande indipendenza e, chiaramente, se lo poteva anche permettere. È un testimone importante del cinema”.

Cinquantotto anni di onorata carriera cinematografica, conditi da 2 premi Oscar, 1 come miglior regista nel 1981 per Gente Comune e il secondo, Oscar onorario, nel 2002. Combattente per la salvaguardia della natura (non dimentichiamoci la sua grande battaglia da lui condotta contro la costruzione di una grande centrale elettrica nelle campagne dell’Utah, per cui ricevette molte minacce di morte), è grande portavoce delle idee democratiche, diventato di grande ispirazione non solo per i cineasti ma per chiunque sia sensibile alla storia e agli ideali di libertà, stimolando in continuazione le nuove generazioni ad essere una guida del loro tempo, testimoni di una verità incontrastata.

“Mai dire mai – ha detto Redford nella conferenza stampa tenutasi lunedì 6 agosto a New York, – ma ho concluso il mio percorso come attore, e dopo questo film (The old man & the Gun, prima uscita nelle sale statunitensi il 28 settembre 2018) mi ritirerò anche perché recito da quando avevo 21 anni. Mi sono detto ‘è abbastanza’”. E perché non chiudere la carriera con qualcosa di molto positivo e ottimista? Sulla regia invece staremo a vedere”.

Per i cinefili è un duro colpo da sopportare, anche se l’addio di Redford dalle scene non riguarderebbe la regia e la produzione.

Se solo avesse dato ascolto al padre, che nel 1958 gli disse, quando il giovane Redoford prese parte ad alcune serie tv, “Perchè non ti trovi un vero lavoro?”, oggi non avremmo potuto godere e ammirare capolavori cinematografici come Il grande Gatsby, La mia Africa, A piedi nudi nel parco, Tutti gli uomini del presidente, Butch Cassidy, che non possono essere considerati semplici pellicole di riprese di scene in movimento.

Non a caso alcuni dei film interpretati da Redford sono annoverati tra i migliori film della storia del cinema, le sue performance rimangono salde nella memoria del cinema internazionale poiché esemplare è la sua capacità poliedrica di interpretare, di costruire il carattere e la personalità dei personaggi, come se i differenti ruoli facessero tutti parte del suo personale modo di essere nelle varie esperienza della vita.

Abbatte ogni singolo diktat estetico che l’industria del cinema produce ed ogni tabù sulla vecchiaia. Riesce a detenere l’attenzione del pubblico anche quando non pronuncia una singola parola. Se fossimo in grado di mettere un fermo immagine su tutti i primi piani di tutti i film interpretati da Redford e compararli, riusciremmo a notare senza particolari difficoltà, quanto muta lo sguardo anche per ogni singola, piccola sensazione o per una minima percezione.

Nel 1981 Redford fonda il Sundance Istitute, un’organizzazione no-profit per il sostegno del cinema indipendente e l’organizzazione, che prende il nome dal personaggio di Sundance interpretato da Redford in Butch Cassidy nel 1969, assume nel corso del tempo un potere esecutivo e organizzativo tali da rinominare l’organizazione in “The Sundance Film Festival”, diventando una delle più grandi vetrine per la promozione dei lavori indipendenti dei cineasti.

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