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Il lutto

È morto Sergio Marchionne, ex ad di Fiat-Chrysler e presidente di Ferrari e Cnh

Il supermanager, abruzzese ma cresciuto in Canada, aveva compiuto 66 anni lo scorso 17 giugno: toccante lettera del presidente Elkann che ha annunciato ai dipendeti Fca che non sarebbe più tornato.

È morto Sergio Marchionne, uno dei più importanti dirigenti d’azienda italiani, ex amministratore delegato del gruppo Fiat-Chrysler Automobiles, ed ex presidente di Ferrari e Cnh Industrial. Abruzzese di Chieti ma cresciuto dall’età di 14 anni in Canada, Marchionne era nato il 17 giugno 1952.

Il manager era ricoverato da quasi un mese nell’Ospedale Universitario di Zurigo, in Svizzera – dove è deceduto -, ufficialmente per un intervento chirurgico subito a una spalla alla fine di giugno, ma evidentemente per qualcosa di molto più serio.

Della gravità delle condizioni fisiche di Marchionne si era intuito sabato 21 luglio, quando i cda di Fca, Ferrari e Cnh si sono riuniti in fretta e furia per sostituirlo nelle massime cariche che da anni rappresentava: lo hanno sostituito rispettivamente Mike Manley, Louis Camilleri e Suzanne Heywood. 

Marchionne, laureato in filosofia all’università di Toronto, in legge (col massimo dei voti) alla Osgoode Hall Law School of York University e specializzato alla University of Windsor con un master in Business Administration, era entrato in Fiat da perfetto sconosciuto nel 2003 su indicazione di Umberto Agnelli, ed era stato nominato amministratore delegato dell’azienda il 1° giugno del 2004.

Sotto la sua gestione il gruppo ha lanciato nuovi modelli d’auto che hanno rilanciato i marchi gestiti, tra cui l’Alfa 159, la Fiat Nuova 500 e la Grande Punto che è stata l’auto più venduta in Italia nel 2006 e nel 2007.

Nell’aprile del 2009 la Fiat guidata da Marchionne ha acquistato anche il 20% delle azioni Chrysler, in cambio del know how e delle tecnologie torinesi, facendo nascere così il sesto gruppo automobilistico del mondo. L’annuncio di quello storico accordo, arrivato dopo settimane di trattative, venne dato dal presidente Barack Obama in persona.

Durante il rilancio di Fiat Marchionne si è reso protagonista anche di scontri con sindacati e governi.

Dal settembre del 2013 è diventato presidente di Cnh Industrial, mentre dal 13 ottobre 2014 è stato presidente di Ferrari NV e Ferrari Spa succedendo a Luca Cordero di Montezemolo.

L’ultima apparizione pubblica di Marchionne risale a fine giugno, quando ha consegnato le chiavi di una Jeep Wrangler all’Arma dei carabinieri. Poi l’operazione alla spalla, quella degenza che si è allungata in modo anomalo e i nuovi vertici di Fca, Ferrari e Cnh nominati improvvisamente, in tempi record. Fino alla notizia della sua morte.

In una lettera commovente indirizzata ai dipendenti Fca, il presidente John Elkann lo ha salutato: “Negli ultimi 14 anni, prima in Fiat, poi in Chrysler e infine in FCA, Sergio è stato il miglior amministratore delegato che si potesse desiderare e, per me, un vero e proprio mentore, un collega e un caro amico. Ci siamo conosciuti in uno dei momenti più bui nella storia della Fiat ed è stato grazie al suo intelletto, alla sua perseveranza e alla sua leadership se siamo riusciti a salvare l’azienda. Ci ha sempre spinti ad imparare, a crescere e a puntare in alto – spesso andando oltre i nostri stessi limiti – ed è sempre stato il primo a mettersi in gioco. L’eredità che ci lascia parla di ciò che è stato davvero importante per lui: la ricerca dell’eccellenza, l’idea che esiste sempre la possibilità di migliorare. I suoi insegnamenti, l’esortazione a non accettare mai nulla passivamente, a non essere soddisfatto della mera sufficienza sono ormai parte integrante della nostra cultura in FCA: una cultura che ci spinge ad alzare sempre l’asticella e a non accontentarci mai della mediocrità”.

 

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