Si chiama MelonBella ed è un dolce, una torta per l’esattezza, che ha una particolarità unica: è realizzata interamente con il prestigioso Melone retato di Calvenzano. È stata presentata al pubblico nella sala consiliare del piccolo comune della Bassa: una nuova creazione, unica nel suo genere, realizzata utilizzando il prestigioso frutto tutto local.
Dotato di una singolare buccia retata, di forma allungata e di dimensioni importanti, questo particolare tipo di melone, coltivato nell’omonimo paese e in alcuni terreni limitrofi, è noto per le sue caratteristiche uniche come la polpa molto consistente, dal colore tenue e quasi rosato all’interno e dall’intenso profumo.
Questa singolare viarietà viene prodotta a Calvenzano da un centinaio di anni dalla storica Cooperativa agricola, costituita nel 1887 e terza in Italia per ordine di fondazione. Una prelibatezza che nel corso degli anni è finita sulle tavole più prestigiose d’Europa, come ad esempio la residenza estiva dei regali d’Inghilterra, di cui ne andavano particolarmente ghiotti. Attorno agli anni ’70 e ’80 la sua produzione però si arrestata per via di alcune difficoltà nella coltivazione – questo particolare tipo di melone è molto delicato e per la sua conformazione porosa rischia di essere attaccato da muffa internamente – e per il progressivo svuotamento dei campi con gli agricoltori che hanno optato per il lavoro in fabbrica a quello dei campi. Dopo alcuni anni di assenza dal 2002 grazie a un lavoro certosino portato avanti dalla Cooperativa a Calvenzano il “retato” è iniziato a rispuntare di nuovo nei campi, dove ora viene coltivato in grandi quantità e dove viene utilizzato per produrre un’altro alimento tipico: il liquore al Melone retato di Calvenzano.
Oggi, per valorizzare ancor di più questo prodotto unico è stata realizzata la torta MelonBella, frutto dell’idea della foodblogger di Misano Gera d’Adda Annalisa Andreini e realizzata e venduta dalla locale pasticceria e gastronomia Baffi che opera sul territorio da 50 anni.
Un dolce semplice, come spiegato dalla stessa Andreini, realizzato con ingredienti a chilometro zero e locali, partendo dalla farina, rigorosamente lombarda, passando poi per il mascarpone, prodotto da un caseificio della zona, per arrivare infine al melone e al liquore da esso ricavato.
Un prodotto di cui bisogna “salvaguardare la biodiversità”, come chiede Barbara Schiavino, referente di Slow Food che proprio da poco ha concesso il presidio a Calvenzano. Dello stesso avviso Piero Zagara, presidente di Ristoranti Italiani nel Mondo, che ha sottolineato l’estrema importanza di questo tipo di produzioni locali per quanto riguarda l’economia e la valorizzazione del territorio.
“Il Melone retato di Calvenzano è legato indissolubilmente alla storia della nostra città – spiega infine il sindaco Fabio Ferla – abbiamo deciso di fare questa presentazione in sala consiliare perché questo prodotto era, è e spero sarà un’eccellenza di Calvenzano nel mondo, che purtroppo per molti decenni abbiamo lasciato un po’ in disparte. In un momento storico come questo, nel quale il chilometro zero, la filiera corta e il prodotto di nicchia sembrano essere tornarti in voga, non rilanciare questo alimento sarebbe una grande perdita”.
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