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La top ten

Millennials in viaggio: out musei, i posti più cool sono shop vintage e quartieri segreti

Birrerie, shop letterari, mercatini vintage, street food: sono le caratteristiche dei luoghi principali che ad ogni angolo del mondo dettano mode e tendenze e attraggono sempre più giovani alla ricerca di atmosfere ricercate e nuovi trend

Altro che monumenti, visite ai centri storici e musei. Oggi per i Millennials stanno diventando sempre più ambiti quei luoghi come shop vintage, café dall’atmosfera d’altri tempi dove poter scrivere davanti a una tazza di caffè, librerie non per forza polverose, negozi di musica, centri d’arte contemporanea e birrerie craft. Out quindi le maratone a piedi per le città, mentre sempre più gettonati quei quartieri “segreti” dove lasciarsi ispirare da un modo di vivere rilassato, a stretto contatto con la natura e in simbiosi con ogni forma d’arte, dalla musica all’arte moderna.

E’ quanto emerge da una ricerca uno condotto da Found! Story Engagement Factory attraverso un monitoraggio su oltre 100 fonti fra testate, magazine, portali, blog e community lifestyle internazionali, per sondare quali siano i luoghi più cool e attrattivi nel mondo e favoriti dai Millennials.

Williamsburg, New York (USA)

Un quartiere che non ha bisogno di presentazioni e che è diventato uno dei fulcri preferiti dagli hipster di tutto il mondo. Di luoghi “imperdibili” ce ne sono tanti, ma uno dei più cool è sicuramente Brooklyn Brewery, il birrificio che quest’anno compie 30 anni e rappresenta il faro della scena craft mondiale. Un luogo unico per gli amanti della birra che è diventato tappa obbligata per quanti passano nella Grande Mela: basti pensare che su Instagram, l’hashtag #BrooklynBrewery con 113.372 post si mette dietro altre attrazioni newyorchesi come #GrandCentralTerminal (105.907 post), #MetropolitanMuseum (88.814 post) e #AmericanMuseumOfNaturalHistory (73.974 post).

Pearl District, Portland (USA)

Trovare il quartiere più cool nella capitale mondiale delle camicie a quadrettoni è un’impresa ardua. Indubbiamente nel Pearl District la combinazione art/food/music regna sovrana da anni, e la scritta “handmade” spicca su mille e una vetrine. La vera istituzione è però Powell’s City of Books, la più grande libreria di volumi usati (ma anche nuovi) del mondo. In effetti occupa un intero isolato, e naturalmente dentro c’è un bar.

Fitzroy, Melbourne (Australia)

Se Melbourne è il cuore trendy dell’Australia, Fitzroy è il suo epicentro. Qui ci sono i più bei palazzi storici della città, e il piccolo, ma validissimo, Centre for Contemporary Photography. Una volta all’anno si tiene anche il Fringe Festival, tra i più rinomati festival di arti del mondo. E poi c’è il Third Drawer Down, uno di quei negozi che vendono cose tanto strane quanto stupende: chi non ha mai desiderato una poltrona a forma di donut o una banana come custodia per smartphone?

Beyoglu, Istanbul (Turchia)

Definirlo un quartiere è riduttivo: la quantità di cose da vedere, assaggiare e ascoltare per le sue stradine lo rendono piuttosto una città a sé, in bilico tra un nobile passato e un presente curioso e moderno. Ci si può perdere tra passages e gallerie d’arte, godersi la musica che esce dai café di Istanbul, e andare in cerca di tesori da Karakoy Junk, il paradiso del vintage in cui tutto sembra ordinatamente trascurato.

Florentin, Tel Aviv (Israele)

Un affascinante miscuglio di edifici industriali e complessi residenziali nuovi di zecca, popolato per lo più da artisti, studenti e stranieri. I graffiti sono ovunque, così come le boutique, i piccoli bar di street food e i locali notturni, che ogni sera si riempiono di vita e musica di ogni genere. Imperdibile l’Har Sinai, piccolo club all’ombra della più grande sinagoga della città.

Shimokitazawa, Tokyo (Giappone)

In una delle città più caotiche del mondo, questo quartiere di stradine intrecciate ha saputo costruire un’atmosfera più rilassata, in cui regnano i giovani e tutto ciò che è considerato creativo occupa un posto d’onore. Teatri e ristoranti, ma soprattutto tante sale da concerti e tantissimi negozi di dischi, tra cui il Mona Records: un ottimo punto di partenza per calarsi nel regno indie di Shimokitazawa, e non uscirne fino al mattino.

Kallio, Helsinki (Finlandia)

Chi pensa che in Finlandia le persone siano fredde e non ci sia niente da fare si ricrederà all’istante. Questo quartiere è infatti tutto l’opposto: liberale, festaiolo, pieno di stimoli – e di posti per fare ottimi brunch. Un esempio? Made in Kallio, negozio di design locale e bar delizioso, che d’estate serve smoothies di mirtillo in un dehors di poltrone improvvisato sul marciapiede.

Canal St. Martin, Parigi (Francia)

Questo canale deve averne viste davvero tante, considerando che da diversi anni è la meta preferita dai giovani bohemien parigini, che sulle sue rive fanno picnic, scattano migliaia di foto e bevono vino rosso fino a tarda notte. E proprio affacciato sull’acqua si trova il Point Ephémère, un ex-magazzino ora centro culturale di riferimento della zona e di tutta la città di Parigi.

Amsterdam-Noord, Amsterdam, (Olanda)

Si chiama così perché sta a nord del IJ, il pezzo d’acqua che taglia la città e la riempie dei famosi canali di Amsterdam. In passato porto commerciale, oggi nei magazzini in disuso trovano casa start up creative, festival, ristoranti e lo splendido IJ Hallen, il più grande flea market d’Europa che attrae visitatori e venditori da tutto il continente e si tiene un weekend al mese.

Söderlmalm, Stoccolma (Svezia)

A Söder si trova di tutto: vintage a gogo naturalmente, ma anche tanto ottimo design scandinavo e dj set in ogni dove, dai negozi di biciclette ai musei. Questo è il quartiere di Stoccolma dove vivono i protagonisti dei best seller di Stieg Larsson, e quindi una menzione speciale va a Konst-ig, splendida libreria indipendente dedicata a pubblicazioni di arte, architettura, grafica, moda, e tanto altro ancora, dove passarci un pomeriggio intero.

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