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Il provvedimento

Via Rosolino Pilo, Aler sfratta famiglia dalla casa popolare dopo la maxi rissa

Il caso risale allo scorso 18 giugno: i deputati bergamaschi della Lega Alberto Ribolla e Daniele Belotti accolgono con molto favore la decisione.

Lo scorso 18 giugno si erano resi protagonisti di una violenta rissa che aveva portato al ricovero di cinque persone: un episodio che ha spinto Aler, proprietaria del loro alloggio popolare in via Rosolino Pilo a Bergamo, a procedere a uno sfratto d’urgenza, eseguito nella mattinata di venerdì 6 luglio con l’ufficiale giudiziario che è stato supportato da 6 agenti della questura.

“Gli inquilini – hanno sottolineato i deputati bergamaschi della Lega Alberto Ribolla e Daniele Belotti – oltre ad aver accumulato un debito per affitti non pagati di oltre 20.000 euro, da anni terrorizzavano i vicini di casa con atteggiamenti minacciosi e violenti. L’ultimo episodio ha visto il ricovero di 5 persone al Pronto soccorso a seguito di una rissa a colpi di spranghe. Siamo soddisfatti di questa operazione condotta dall’Aler di Bergamo perchè rappresenta un importante segnale di legalità e di rigore: chi ha la fortuna di vedersi concedere un alloggio popolare deve però corrispondere l’affitto oltre che rispettare gli altri inquilini. Se qualcuno pensa di venire nel nostro Paese scroccando tutto a tutti e spadroneggiando nel condominio minacciando e aggredendo i vicini di casa, donne e anziani compresi, si sbaglia di grosso”.

“L’aria è cambiata: abusivi, violenti, morosi per scelta e non per necessità, che abitano nelle case Aler non hanno più la copertura politica che da sempre garantivano certi ambienti della sinistra e dei sindacati. Ora per chi si comporta in modo incivile e arrogante non si userà di certo la mano leggera, nell’interesse, in primis, di coloro che sono in attesa da anni di uno spazio nelle graduatorie Aler. Ringraziamo dell’attenzione a questo caso l’Aler di Bergamo, l’assessore regionale Stefano Bolognini che ha voluto imprimere un’accelerazione sul rispetto della legalità in cui rientra anche il decreto per la demolizione delle Torri di Zingonia, simbolo dello spaccio e del degrado, la Questura intervenuta in forze egli ufficiali giudiziari. Finalmente qualcuno forse capirà che oltre ai diritti ci anche i doveri”.

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