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L'intervista

“Cresce il turismo a Bergamo un anno dopo il riconoscimento dell’Unesco”

Il segretario Unesco Giovanni Cappelluzzo fa il punto della situazione sul sito Unesco bergamasco a distanza di un anno dall'iscrizione

Domenica 9 luglio 2017 la fortezza di Bergamo entra a far parte dei siti riconosciuti dall’Unesco. Una giornata storica per la città orobica che, a distanza di cinquecento anni dalla costruzione delle Mura Veneziane, viene insignita di un importante riconoscimento internazionale. Tuttavia, dopo un anno dall’avvenimento, sono sorte polemiche in merito al parcheggio della Fara e alla distanza dalle Mura storica.

Ad analizzare quale sia l’attuale situazione del sito è Giovanni Cappelluzzo, segretario del sito Unesco “Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra-Stato da Mar occidentale”, che in questa intervista sottolinea problemi e vantaggi del patrimonio dell’Umanità bergamasco.

Giovanni Cappelluzzo, quando si parla di sito Unesco a Bergamo che cosa si intende ?

Quando a Bergamo si parla di sito Unesco è improprio parlare soltanto di Mura, poiché il sito comprende tutta la Fortezza di Bergamo. A differenza delle fortificazioni medievali dove la cinta muraria fungeva da protezione per la città, nel caso di fortezza “alla moderna” come Bergamo le mura fungono soltanto da contenimento per il terrapieno (vera struttura difensiva), mentre nella fortezza sono comprese altre strutture difensive come baluardi, cannoniere, polveriere e castelli, fatto che giustifica l’obbligo della presenza di una città all’interno della cinta muraria. Oltre alle Mura all’interno del sito bergamasco è compresa anche Città Alta, essendo questa parte della Fortezza di Bergamo avendo ospitato all’interno di essa caserme ed alloggi militari

Prendendo in considerazione gli interventi necessari, quali verranno svolti all’interno del sito ?

Analizzando il piano di gestione si può osservare come siano previste alcune azioni transnazionali valide per tutte le componenti del sito ed altre più specifiche per ciascuna di esse. Dal primo punto di vista abbiamo già messo in campo un progetto riguardante un corso di aggiornamento per insegnanti con tema Unesco e i suoi siti. A questa iniziativa, svoltasi fra il 5 aprile ed il 18 maggio, hanno preso parte novanta insegnanti fra scuole secondarie e istituti comprensivi che hanno seguito il corso con molta attenzione e, che il prossimo anno prenderano parte a visite guidate nelle componenti del nostro sito già programmate. Nello specifico per la nostra città il piano prevede due azioni: una riguardante la pulizia delle Mura già fornita da OrobicAmbiente, mentre la seconda riguarda la creazione di un camminamento ai piedi della cinta muraria per il quale sta lavorando l’amministrazione. Oltre alle azioni basi, nessuno ci vieta di compierne altre e fra di esse abbiamo chiesto a Regione Lombardia un finanziamento per il recupero totale di Porta Sant’Alessandro e per l’installazione lungo la città di segnaletica illustrativa sul sito Unesco, ed abbiamo fatto una domanda di finanziamento al Ministero dei Beni Culturali per un progetto rivolto alle scuole medie. Quest’ultimo consisterebbe in attività di formazione per ragazzi e docenti, in visite guidate gratuite per loro nelle componenti italiane del nostro sito e nella produzione di un libro di testo scritto in collaborazione con gli stessi ragazzi sulla storia della Repubblica di Venezia sull’importanza storico – culturale del patrimonio Unesco, alla quale verrebbe allegata una guida per famiglie. La nostra intenzione è di distribuire in tutta Italia il libro ed in seguito, se sarà possibile, di tradurlo anche in altre lingue”.

Dal punto di vista turistico, l’inserimento di Bergamo nella lista dei patrimoni dell’Umanità quale ricaduta ha avuto sulla città ?

Senza dubbio positiva e consistente. Fra il 2016 ed il 2017 in città il numero di turisti che hanno pernottato per almeno una notte è cresciuto del 20%, passando dalle 600.00 presenze a 720.000 dello scorso anno, dato che è confermato dal dall’aumento della potenzialità offerta di posti letto, saliti da 4500 a 5120. Un risultato importante quello sulla ricaduta turistica, che ci ha spinto ad avviare uno studio – indagine sulla capacità turistica a livello urbano, con la finalità di mantenere una corretta gestione turistica in presenza di un aumento di interesse per il sito”.

Sulla componente bergamasca del sito Unesco, quali vincoli sono in atto ?

“Esistono due correnti di pensiero sull’iscrizione nel sito Unesco, l’una che considera necessari aggiornamenti e rivalutazioni dei vincoli presenti in funzione dell’iscrizione del sito, l’altra che invece considera la richiesta di iscrizione non calata dall’alto dall’organizzazione, quanto piuttosto richiesta dalla dalla comunità locale che quindi esprime il proprio interesse per la conservazione del luogo e che avvalli di conseguenza l’inserimento nella lista. Nel caso della Fortezza di Bergamo si tratta della sezione meglio conservata del sito e l’unica interamente di origine veneziana, per cui l’introduzione nella lista Unesco non fa altro che rafforzare la conservazione di essa. Se Bergamo ha saputo vincolarsi e tutelarsi per cinquecento anni, con l’arrivo dell’Unesco non potrà che rafforzarsi”.

Riguardo il Castello di San Vigilio, in passato si è parlato di una possibile vendita da parte del Comune di Bergamo. Ad oggi quale è il rischio che la fortificazione possa esser venduta ?

“Il Castello di Bergamo, o meglio conosciuto come “di San Vigilio”, fa parte a tutti gli effetti del sito Unesco ed è soggetto ad alcuni vincoli per cui è destinato. Ora che è compreso fra i Patrimoni dell’Umanità a maggior ragione il rischio vendita è fuori discussione, tuttavia, anche qualora si volesse metterlo in vendita, ciò che conta è che permanga comunque la libera accessibilità e fruibilità al pubblico. Nel caso venisse a mancare questa condizione, il sito verrebbe tolto dalla lista Unesco, per cui occorre non dimenticare che la Fortezza di Bergamo non è un patrimonio soltanto di Bergamo, quanto dell’umanità intera”.

Analizzando nello specifico le componenti del Sito Unesco di proprietà privata, quali interventi vanno fatti ?

“Uno degli obiettivi da raggiungere in questo campo è quello di garantire l’accessibilità dell’interno sito, o comunque per lo meno di garantirla per le componenti fondamentali della Fortezza, come palazzi o edifici di rilievo e funzionali ad essa. Stiamo lavorando per armonizzare e garantire l’accesso a questi luoghi, abbiamo del tempo per recuperare, tuttavia è necessario farlo”.

Fra i temi più discussi negli scorsi mesi è stato senza dubbio quello del Parcheggio alla Fara, posto all’interno del perimetro del sito Unesco. Esistono eventuali rischi che la costruzione di esso possa portare all’esclusione di Bergamo dalla lista dei Patrimoni dell’Umanità ?

“Sia il Ministero dei Beni Culturali, sia la Sovrintendenza, sia l’Unesco hanno raccolto materiale e documentazione messi a punto dagli uffici comunali in risposta ai denunciati (dai No Parking, ndr) rischi”.

Qualora una delle componenti del sito Unesco che comprende le Mura di più Paesi non dovesse rispettare le regole sulla conservazione, quali sarebbero le conseguenze per le altri ?

Nel momento in cui l’organizzazione dovesse rilevare la mancanza di conformità sulla conservazione di uno o più elementi del sito, in tal caso si potrebbe aprire una procedura d’infrazione che si ripercuoterebbe sull’intero sito e, in caso di cancellazione di uno di questi, l’intero sito decadrebbe”.

In conclusione, lanciamo un occhio al futuro. Siccome la presenza della Repubblica di Venezia è attestata con fortificazioni anche nell’area del Mar Egeo, non ci sono possibilità che prossimamente il sito venga esteso anche ad altri stati ?

Esistono delle possibilità a riguardo, essendo in corso delle interlocuzioni con la Grecia per l’inserimento di tutto o almeno parte dell’antico “Stato da Mar Orientale”. Trattandosi di costruzioni precedenti alle nostre e di un’area già abbandonata in parte già persa da Venezia nel momento in cui prendeva il via la costruzione delle Mura di Bergamo, occorrerà valutare se ampliare l’attuale sito e crearne un altro. Sulla possibilità di ampliamento pesano le differenze temporali oltre che geografico – sociali, tuttavia l’inserimento di nuove parti o la creazione di un nuovo sito sarebbe interessante, difficile nel caso di Cipro, ma con spazi di manovra per la Grecia”

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