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A milano

Agguato al figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini, quattro arresti nella notte

Sono quattro gli arresti ad ora eseguiti per l’aggressione a Niccolò Bettarini, figlio dell’ex calciatore Stefano e della conduttrice televisiva Simona Ventura. Il ragazzo, 19 anni, è stato accoltellato alle 5.16 della notte di sabato 30 giugno di fronte a un chiosco fuori dall’”Old Fashion”, discoteca sul fianco del Parco Sempione, nel centro di Milano.

Dopo l’aggressione, ha trascorso la giornata di sabato all’ospedale Niguarda di Milano dove è stato portato in codice rosso ma è sempre rimasto cosciente. I medici hanno accertato che gli sono stati inferti undici colpi con un coltello, un cacciavite o un punteruolo. Non sarebbero lesioni gravi: le ferite sarebbero superficiali tranne una alla mano che ha toccato un tendine e richiederà un intervento in settimana (la prognosi è di 30 giorni).

Nella notte sono stati confermati i sospetti su quanto accaduto e quattro giovani sono stati sottoposti a fermo con l’accusa di tentato omicidio. Si tratta di due italiani rispettivamente di 24 e 29 anni e due cittadini albanesi di 23 e 29 anni. I due italiani graviterebbero attorno alla curva dell’Inter (anche se il calcio non ha nulla a che vedere con questa vicenda), frequentano gli ambienti degli ultrà e, almeno uno, comparirebbe negli archivi della Digos come seguace del gruppo di estrema destra Lealtà Azione.

Sono tutti uomini, non ragazzini, come ha raccontato uno degli amici di Niccolò Bettarini: “Sembravano drogati, hanno 30, 40 anni, uno aveva gli occhi azzurri; si accanivano col Betta, ne ho spinto via uno, sembravano animali”.

Il principale sospettato è D. C., milanese, che vive in uno dei quartieri Nord di Milano e in passato ha già avuto trascorsi in carcere e arresti domiciliari; secondo le ricostruzioni sarebbe stato lui a colpire Niccolò Bettarini, mentre gli altri tre gli stavano intorno.

In questura gli arrestati hanno ammesso parte dei fatti, omesso alcuni particolari e cambiato versione. Sono parte di un gruppo di una decina di persone che i poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale e della Squadra mobile di Milano hanno ascoltato fino alla tarda serata. Alcuni sono soltanto testimoni; per i quattro invece il pm Elio Ramondini ha valutato fino alle prime ore della notte un fermo per tentato omicidio, o una denuncia per favoreggiamento.

L’indagine della questura è stata molto rapida: in poche ore i poliziotti sono arrivati ai nomi, mentre è stato più complicato definire le responsabilità che ognuno avrebbe avuto nell’agguato.

Nel ricostruire quanto accaduto alcuni testimoni hanno spiegato: “Niccolò (Niccolò Bettarini, ndr) ha soltanto cercato di aiutare un amico in difficoltà. Non era direttamente coinvolto, non è stato lui a provocare, è un ragazzo generoso che cerca sempre di dare una mano agli altri, questo ha fatto anche l’altra notte”.

La dinamica, nei suoi tratti salienti, pare chiara e avrebbe un antecedente che risalirebbe a un paio di settimane fa: un ragazzo, sempre all’”Old Fashion” di Milano avrebbe avuto una lite con un gruppo di uomini per una questione legata a un tavolo occupato o riservato. Il litigio sembrava concluso e invece nella notte di sabato 30 giugno si sarebbero incontrati nuovamente, per caso, nello stesso locale. La vecchia discussione avrebbe riacceso gli animi, ci sarebbero stati dei pugni e Niccolò Bettarini, che conosce quel ragazzo, sarebbe intervenuto. La sicurezza della discoteca avrebbe fatto uscire gli aggressori e la serata sarebbe trascorre senza problemi. Il gruppo, però, sarebbe rimasto all’esterno del locale e si sarebbe preparato a una “vendetta”.

Confortata dal miglioramento delle condizioni di suo figlio, in un tweet Simone Ventura ha commentato l’acaduto scrivendo: “Dopo questa lunga, lunghissima giornata, posso dire che è andata bene. Stai migliorando, grazie a Dio… Sei stato coraggioso e ti voglio bene e anche di più Niccolò. Mamma”.

Stefano Bettarini si è affidato a Instagram per esprimere il proprio affetto al figlio e sfogarsi, postando una fotografia del figlio ancora bambino: “Hai sempre avuto senso di protezione per tutti, soprattutto per i più deboli. Sempre orgoglioso di te! Ora chi ha sbagliato paghi”.

Per entrambi i genitori l’alba di domenica 1° luglio è stata infernale. Superate le ore più critiche, mamma Simona e papà Stefano hanno deciso di firmare una nota congiunta in cui hanno scritto: “Questa notte nostro figlio Niccolò è stato aggredito da molte persone mentre cercava di difendere un amico. Fortunatamente le conseguenze non sono gravi, Niccolò si sta riprendendo velocemente, un miracolo visto le 11 coltellate inferte”, hanno aggiunto, senza nascondere il pericolo scampato e ringraziando del sostegno ricevuto.

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