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Osservatorio adolescenza

Gioco d’azzardo, è routine per sei giovani su dieci

Si tratta di una condizione di rischio molto grave che può favorire lo sviluppo di dipendenze multiple

Il gioco d’azzardo consiste nello scommettere beni, come può essere il denaro, sul futuro esito di un evento: per tradizione le quote si pagano in contanti. Risale agli inizi dell’ umanità, si presume che il suo scopo fosse quello di conoscere il volere divino. Successivamente il gioco è andato evolvendosi, grazie alla costruzione di casinò e all’introduzione di slot machine.

Questo svago però molte volte crea dipendenza tanto negli adulti quanto nei giovani. Le motivazione per le quali una persona gioca d’azzardo sono diverse: c’è chi lo fa per divertimento, chi per rischio, chi per guadagno, chi sperando di essere fortunato, però per qualcuno è una vera e proprio malattia, una dipendenza.

Si tratta di un fenomeno di cui si parla ancora poco nei giovani, ma che in realtà coinvolge molti ragazzi che, sin da giovanissimi, iniziano a giocare d’azzardo e a scommettere online. L’ultima indagine svolta nell’anno 2017-2018 dall’Osservatorio Nazionale Adolescenza, su un campione di 11.500 adolescenti italiani dagli 11 ai 19 anni, ha rivelato come la dipendenza dal gioco d’azzardo sia un fenomeno estremamente diffuso, da non sottovalutare e che riguarda soprattutto i maschi.

È emerso, infatti, che il 15% dei ragazzi dai 14 ai 19 anni ha scommesso online in maniera sistematica, soprattutto sulle partite di calcio, il 13% ha giocato d’azzardo in rete, in particolare a poker, mentre il 25% si è recato direttamente nei centri scommesse, anche se vietato; circa 3 adolescenti su 10 hanno giocato nelle sale slot e oltre 6 su 10 hanno tentato la fortuna con il gratta e vinci. Le percentuali si abbassano nel campione dagli 11 ai 13 anni, anche se i dati restano piuttosto allarmanti, considerando che il 7% ha giocato d’azzardo online, l’8% si è recato nei centri scommesse, circa 1 su 10 ha giocato nelle sale slot e il 54% ha acquistato gratta e vinci. Con il trascorrere degli anni, dunque, la problematica tende ad aumentare e a radicarsi sempre più.

Il gioco rappresenta per i ragazzi un’evasione, un modo per non pensare ai problemi quotidiani, ma si trasforma facilmente in una ricerca continua della rivincita quando si perde e in una vera e propria perdita di controllo del proprio comportamento.

Molte volte si dedicano a questi giochi perché non hanno altri stimoli dall’esterno: lo fanno principalmente per combattere la noia, per divertimento, per trasgredire, per ricercare nuove emozioni e sperimentare l’adrenalina di una potenziale vincita, per curiosità, perché lo fanno anche gli amici, per una sfida con se stessi e con la fortuna o per il bisogno di sentirsi vincenti almeno nel gioco.

Inoltre, la diffusione di slot machine, sale giochi e centri scommesse senza adeguati controlli e la pubblicità continua sul Web e in tv, giocano un ruolo fondamentale nella diffusione del fenomeno.

Si tratta di una condizione di rischio molto grave che può favorire, in questi ragazzi, lo sviluppo di dipendenze multiple: coloro che giocano d’azzardo e scommettono in modo sistematico fanno spesso anche uso di bevande alcoliche, fumano sigarette, canne e fanno uso di sostanze stupefacenti, come droghe sintetiche e cocaina, e con più facilità mettono in atto comportamenti aggressivi, come ad esempio il partecipare a risse. Tutto questo, inevitabilmente, va a condizionare negativamente la loro qualità della vita, il sonno, il tono dell’umore, l’attenzione e la concentrazione con conseguenze anche sul rendimento scolastico e sulla loro salute.

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