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A scanzorosciate

La politica bergamasca si confronta sul futuro delle infrastrutture: in testa c’è il treno

Alla Festa dell’Unità di Scanzorosciate domenica 24 giugno sin sono confrontati l’ex assessore regionale ai trasporti Alessandro Sorte (Forza Italia), il presidente della Provincia Matteo Rossi (Partito Democratico) ed il consigliere regionale Roberto Anelli (Lega) durante l’incontro "Provincia, territorio, infrastrutture: quale nuova stagione per la Bergamasca?”

Il tema infrastrutture è uno dei più dibattuti all’interno delle aule politiche, uno di quelli che interessa maggiormente da vicino i cittadini ed i bergamaschi non sono esclusi.

Sono molti i progetti a riguardo che interessano il nostro territoro, alcuni già avviati, altri ancora in attesa. Tuttavia ciò che pesa maggiormente è il loro futuro: a discutere di ciò nel corso dell’ultima serata della Festa dell’Unità di Scanzorosciate domenica 24 giugno sono stati l’ex assessore regionale ai trasporti Alessandro Sorte (Forza Italia), il presidente della Provincia Matteo Rossi (Partito Democratico) ed il consigliere regionale Roberto Anelli (Lega) durante l’incontro “Provincia, territorio, infrastrutture: quale nuova stagione per la Bergamasca?”.

Fra i temi affrontati, uno dei più sentiti dall’opinione pubblica nelle ultime settimane è stato quello del trasporto ferroviario, che nei prossimi mesi vedrà anche la trattativa fra Regione Lombardia e Trenitalia per l’assegnazione del pacchetto di maggioranza di Trenord: “Innanzitutto è doveroso chiedere scusa agli utenti di Trenord per i disagi dei giorni scorsi. Riguardo i trasporti, in particolare su ferro, Regione Lombardia non sta lavorando come dovrebbe secondo gli standard di una regione del suo livello – chiarisce Roberto Anelli –. Sulla vendita dell’1 % di azioni a Trenitalia da parte della Regione che sancirebbe la maggioranza in Trenord per ora è tutto fermo, in quanto vogliamo certezze negli investimenti prima di procedere. Nel caso l’autonomia ci permettesse di ottenere fondi necessari da investire, potremmo proseguire da soli, ma ciò non avvenisse, saremmo costretti a cercare un appoggio nel partner”.

Sullo stesso tema a delineare alcune soluzioni agli attuali problemi che affliggono le ferrovie lombarde è l’onorevole Sorte, che fa anche il punto su quanto compiuto negli ultimi anni: “Nel 2017 Regione Lombardia ha investito 1,6 miliardi di euro per l’acquisto di 160 nuovi treni che entreranno in funzione fra due anni, mentre da parte di Trenitalia gli investimenti si quantificano in 150 milioni. Ciò che occorre ora non sono nuovi treni, quanto piuttosto la revisione delle reti ferroviarie ormai sature e rimaste ferme a trent’anni fa”.

Sul trasporto su ferro, non si è parlato solo di Trenord, ma anche di raddoppio Ponte San Pietro – Montello e T2, come spiega Matteo Rossi: “Per la Ponte San Pietro – Montello l’opera è stata finanziata per settanta milioni di euro, ma quel che ora conta sono la progettazione ed il materiale da utilizzare. Senza dubbio occorre istituire a Curno, sarebbe utile inserirne un’altra a Mozzo dove vi sarebbe la possibilità di intercettare un bacino d’utenti provenienti dalle valli, mentre importante sarà lavorare per le stazioni del polo universitario di Bergamo, di Orio al Serio, di Seriate, dell’Ospedale Bolognini e per il polo di scambio Albano – Montello, oltre che sui materiali che comporranno i mezzi di trasporto. Per la T2 occorrerà il sostegno della Regione e sarà mio obiettivo inserirlo nel secondo “Patto per la Lombardia”.

Oltre a collegamenti ferroviari, nel corso della serata ci si è occupati di strade ed in particolare di Bergamo–Treviglio, l’autostrada che collegherebbe il capoluogo alla Bassa Bergamasca.

“Considerando la Brememi, si è potuto osservare come in quattro anni il traffico sia passato da 15 milioni di veicoli l’anno a 80 milioni – sottolinea Sorte – Con l’apertura dell’infrastruttura numerose società come Amazon, Italtrans e MD hanno deciso di investire sul territorio dei comuni della Bassa, rendendo la zona una delle più attrattive economicamente. La Brebemi dimostra come l’obiettivo previsto sia stato raggiunto e di come infrastrutture di questo genere possano rendere economicamente appetibile un’area”.

Di idea diversa il presidente della Provincia, che scommette sull’agricoltura: “Non siamo contrari alla realizzazione di opere pubbliche, però bisogna valutare effetti e benefici della riqualificazione della viabilità, tuttavia non va sottovalutato il rilancio dell’area attraverso l’agricoltura. Se si applicheranno nuove forme d’agricoltura e si difenderanno la terra ed il consumo del suolo, il territorio potrebbe esser valorizzato anche senza la necessità di creare nuove infrastrutture”.

Tra le infrastrutture al centro dell’attenzione anche la Pedemontana che, nonostante alcune indiscrezioni ne preverrebbero la propria conclusione in Brianza, per il tratto bergamasco giungono rassicurazioni dal consigliere Anelli: “Se si può scegliere la soluzione migliore è quella di portare la Pedemontana sino in provincia di Bergamo. Per ora si è deciso di puntare sui lotti B e C, tuttavia il presidente Fontana ha confermato che tutte le opere previste verranno completate. Sulla Bergamo – Treviglio è possibile realizzare un’autostrada salvaguardando l’agricoltura e senza creare nuovi capannoni. Di quest’ultimi ne sono già presenti diversi dismessi, occorre piuttosto riqualificarli”.

In conclusione giungono buone notizie sul fronte variante di Zogno, che la prossima primavera vedrà ripartire i lavori: “Quando Matteo Rossi è divenuto presidente della Provincia, i lavori per la variante erano al 60%, ma la società che se ne occupava se ne era andata ed occorrevano ancora 33 milioni. A quel punto la Provincia ha provato a vendere invano i propri immobili, mentre come Regione siamo riusciti a metterli a bilancio, tuttavia ci sono stati alcuni problemi per ripartire. Nonostante ciò il prossimo marzo – aprile le ruspe rientreranno nel cantiere, anche se la cosa fondamentale è che il progetto abbia ripreso i binari giusti – conferma l’onorevole Sorte, a cui fanno eco le parole di Matteo Rossi: “Per Zogno sono arrivati i 33 milioni di euro dalla Regione, ora la prossima primavera ripartiranno i lavori ed entro un anno tutto sarà pronto”.

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