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Motori

A Maranello presentata l’auto solare, si chiama Emilia 4: una parte tecnologica creata a Zogno

Emilia 4 è stata sviluppata e costruita interamente in Emilia-Romagna dall’Università di Bologna e dal vivace team di Onda solare, fucina innovativa dell’Alma Mater, insieme a diverse aziende, tra queste Scm Group che ha messo a disposizione del progetto le competenze dei tecnici della sua controlla Cms di Zogno

È stata svelata lunedì 11 giugno al Museo Ferrari di Maranello: Emilia 4, il veicolo a energia solare sviluppato dal team emiliano Onda Solare per le competizioni del settore.

A fare gli onori di casa a Maranello è stato il vicepresidente Ferrari Spa Piero Ferrari. Con diverse vittorie e molti podi nelle competizioni dal 2013 in poi, con questo Cruiser a quattro posti dal 14 al 22 luglio il team Onda Solare, unica squadra europea, parteciperà all’American Solar Challenge 2018: la sfida consiste nell’arrivare primi su un itinerario di 3.460 km, dal Nebraska all’Oregon, da percorrere esclusivamente grazie al sole.

Onda Solare è un’associazione supportata dall’Università di Bologna, artigiani e aziende locali con la collaborazione dell’Istituto di Istruzione Superiore Ferrari Maranello.

L’auto viaggerà in competizione a una velocità di 50-60 km orari, ma può raggiungere i 110. Non inquina (emissioni zero), non ha bisogno di carburante, non fa rumore e grazie a batterie al litio ha un alto grado di autonomia anche quando il sole non c’è.

Emilia 4 è stata sviluppata e costruita interamente in Emilia-Romagna dall’Università di Bologna e dal vivace team di Onda solare, fucina innovativa dell’Alma Mater, insieme a diverse aziende (tra queste Scm Group che ha messo a disposizione del progetto le competenze dei tecnici della sua controlla Cms di Zogno), che hanno messo a disposizione il meglio della propria tecnologia nell’ambito di un particolare percorso di ricerca cooperativa.

A Maranello si è celebrata di fatto l’impresa “sostenibile” senza precedenti in Italia: un team che riunisce docenti e ricercatori, tecnici, artigiani, volontari e collaboratori vari. In tutto una sessantina di persone. Il budget disponibile si è aggirato intorno al paio di milioni di euro: solo la Regione Emilia-Romagna ne ha reso disponibile uno attraverso i fondi europei Por Fesr, poi ci sono stati contributi di aziende come Ferrari, Avio e tante altre, che hanno offerto materiali, consigli e lavorazioni.

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