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La convenzione

Curno, trasloca il centro islamico: scintille tra maggioranza e opposizione

La nuova sede sarà in Via Manzù 11, in un edificio di proprietà dell'Unione Comunità Islamiche

Torna a far parlare il centro culturale islamico di Curno, dopo la convenzione per il trasferimento dalla sede da via Manzù 2. Presentata nella serata di giovedì 17 maggio nella sala consiliare del Comune, la convenzione è frutto della richiesta di trasferimento presentata dell’Unione Comunità Islamiche e approvata dal Consiglio comunale lo scorso 31 maggio 2017: “La richiesta è garantita dalla legge regionale numero 2 del 2015 e giunta da parte di un’associazione storica già presente nella comunità dal 1996, in quanto la struttura non era più in grado di rispondere al numero di persone che ne usufruivano – spiega il sindaco di Curno Luisa Gamba (centrosinistra, ndr) -. La convenzione è divisa in quattro parti, la prima in cui vengono presentate alcune premesse alla base dell’atto, la seconda contenente le regole urbanistiche, la terza riguardante diritti e doveri dell’amministrazione e dell’Unione e l’ultima con ulteriori altri vincoli ed impegni da rispettare da parte degli enti”.

Con l’atto di trasferimento il Centro Culturale Islamico di Curno troverà sede in Via Manzù 11, in un edificio di proprietà dell’Unione Comunità Islamiche. Il centro non sarà dedicata solo al culto, ma anche ad altre attività: “Non siamo di fronte ad una moschea – sottolinea il primo cittadino di Curno – questo perché da un lato la struttura non è dotata da cupola e minareto, dall’altro perché le attività offerte non riguardano solo il culto, ma anche la formazione, la cultura e l’ambito sociale. Il trasferimento – aggiunge Gamba – non costerà nulla al comune essendo la convenzione richiesta dall’Unione Comunità Islamiche”.

Curno assemblea centro islamico

Come anticipato, è stato inserito anche una parte riguardante i diritti ed i doveri da rispettare da parte sia dall’amministrazione sia dall’associazione, come chiarisce l’assessore ai servizi alla persona Ivana Rota: “Questa parte è il cuore della convenzione, e nasce al fine di permettere alle componenti delle due comunità di conoscersi e di attivare il percorso dell’integrazione, come quello di rendere aperto il centro a tutti i cittadini da parte dall’Unione nel rispetto delle loro regole, quello di creare attività che puntino a far conoscere la cultura e la lingua araba o quello di continuare a tradurre i sermoni in lingua italiana. Un ulteriore impegno sarà quello di garantire il servizio di controllo e sicurezza del traffico grazie ai nostri volontari”.

Critiche dal gruppo consiliare “Obiettivo Curno”, che attraverso le parole del capogruppo Giovanni Locatelli (centrodestra, ndr), ha sottolineato il proprio disaccordo in merito alla destinazione: “Non siamo contrari alla costruzione di un centro culturale islamico, di una moschea o come la si vuol chiamare, quanto sulla scelta del luogo. Ciò che non si capisce – secondo Locatelli – è come sia possibile una scelta così infelice, con la costruzione di un parcheggio palesemente insufficiente di 27/28 posti auto andando a toccare l’area verde adiacente, quando servirebbe un’area di 2 mila metri per la norma regionale. Ci si domanda dove andranno a parcheggiare tutte le persone che si presenteranno nei momenti di festa e come la viabilità verrà regolamentata”.

“Il problema viabilità non sarà risolto, ma grazie a questa proposta si arriverà ad un miglioramento – ha replicato il vicesindaco, Vito Conti -. Quest’area è stata acquistata dall’associazione con molti sacrifici. In caso di trasferimento l’opzione era questa, altrimenti restava tutto dov’era. Non sarà una soluzione definitiva, ma vi sarà un miglioramento anche per quanto riguarda la viabilità”.

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