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Il libro

Pierluigi Ambrosini, “Eravamo grandi amici”: sguardo sul mondo moderno

Il nuovo lavoro dello scrittore bergamasco lancia spunti di riflessione sull'età giovanile, tra cattiverie, bullismo, illusioni e amicizie tradite.

“Eravamo grandi amici” è il nuovo libro del bergamasco Pierluigi Ambrosini, un romanzo che tratta temi e problematiche attuali con estro e creatività, una storia di amicizia dal finale inaspettato, che induce il lettore a una riflessione sul mondo moderno.

Il volume, di “Marco del Bucchia Editore”, è un romanzo di assoluta piacevolezza, una storia di 200 pagine che racconta le vicissitudini di due coppie di amici che vanno in vacanza in montagna, passando le proprie giornate tra neve, droga e alcool, fino a un avvenimento che sconvolgerà profondamente la loro esistenza.

Il loro rapporto di amicizia, apparentemente inossidabile, verrà annientato, attraverso una reazione a catena di eventi, in un vortice di colpi di scena. Fiore all’occhiello del romanzo è indubbiamente il finale, inimmaginabile e sconvolgente, che stupisce il lettore suscitando stupore e destabilizzazione.

Il romanzo di Pierluigi Ambrosini tratta temi di assoluta rilevanza nei giorni nostri, come gli attriti generazionali tra giovani e meno giovani, la delinquenza latente e la ricercatezza di scorciatoie per raggiungere fini vitali. La storia porta spunti di riflessione sull’età giovanile, sempre più caratterizzata da cattiverie incondizionate, bullismo, illusioni e amicizie tradite.

Il racconto, definito dall’autore “giallo non giallo”, presenta il ritmo incalzante del romanzo poliziesco, senza esserlo.

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