Il pacco spedito da un paese della provincia di Bergamo a uno della provincia di Trento, contenente un regalo per la nipotina, sarebbe dovuto arrivare il giorno seguente: e invece lo ha fatto a una settimana di distanza, giungendo a destinazione con un contenuto differente da quello di partenza.
A raccontare questa storia assurda è Chiara (nome di fantasia ndr) che nei primi giorni di maggio si è affidata ai servizi di Poste Italiane per far arrivare alla nipotina che abita a circa 200 chilometri di distanza un pacco contenente dei vestiti: “Ho scelto di spedire con Paccocelere 1 per far sì che tutta l’operazione si concludesse in un solo giorno – spiega- Non avendo notizie dai parenti, però, circa una settimana dopo ho provato a contattarli e mi hanno riferito che la consegna non era ancora stata effettuata”.
Così Chiara si reca all’ufficio postale dal quale aveva effettuato la spedizione per chiedere che le fosse tracciata: “Da qui ho capito che qualcosa non andava perchè dopo essere arrivato al centro operativo postale di Bergamo, dove è rimasto per una giornata, il pacco è passato a Bologna e poi a Trento dove per due giorni ha continuato a essere rimpallato tra un ufficio postale e il centro di smistamento”.
Il pacco qualche giorno dopo arriva a destinazione ma il lieto fine sulla vicenda ancora non può essere scritto: “È stato consegnato in condizioni pessime, squarciato e successivamente riparato con dello scotch su un lato – continua Chiara – Da lì il dubbio che il contenuto fosse stato rubato ma in realtà si è andati oltre: all’interno, invece dei vestiti, abbiamo trovato un altro pacco partito da Bergamo e destinato a Napoli. Così sono tornata all’ufficio postale e ho fatto tracciare anche quella spedizione: nel loro percorso i due pacchi si sono incrociati solo a Bergamo dove, evidentemente, qualcuno non fa bene il proprio mestiere”.
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