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L'anniversario

Alla scoperta delle sorgenti del Mississippi, 195 anni fa l’avventura di Beltrami

Ventuno aprile 1823, laddove il fiume Ohio si getta nel più celebre Mississippi tutto ebbe inizio. Stiamo parlando dell’impresa di Giacomo Costantino Beltrami, giudice bergamasco classe 1799

Ventuno aprile 1823, laddove il fiume Ohio si getta nel più celebre Mississippi tutto ebbe inizio. Stiamo parlando dell’impresa di Giacomo Costantino Beltrami, giudice bergamasco classe 1799, figlio di un doganiere della Serenissima, ma trapiantato nelle Marche, dove svolgeva il ruolo di magistrato e dove coltivava un solo obiettivo: trapiantare le rivoluzionarie idee napoleoniche.

Un obiettivo nobile quello di Beltrami, ma che rischio’ di costargli la vita e che lo costrinse a trasferirsi in esilio a Firenze in seguito ad alcuni moti patriottici a cui aveva preso parte e per i quali aveva rischiato anche l’impiccagione. Tutto ciò, insieme all’innata passione per il viaggio, lo spinse a lasciare il proprio paese ed a vagare fra  Francia, Inghilterra, prima di prendere la celebre decisione di trasferirsi negli Stati Uniti e di farlo con uno scopo preciso: “Raccogliere lungo il percorso l’esperienza e la storia dei popoli stranieri più degni di ammirazione, studiate nei luoghi stessi dove la libertà aveva trionfato, per farle conoscere in Italia in modo che il Paese ne traesse ispirazione per la sua libertà” scrive Beltrami nei suoi appunti

Correva l’anno 1823, gli States si erano resi indipendenti dall’Impero Britannico da soli quarantasette anni e i territori dell’Ovest erano stati a malapena esplorati, ma la curiosità di Beltrami per i popoli che li vivevano fu così forte da spingerlo a prendere parte di una missione militare di ricognizione in cui veniva risalito il Mississippi a bordo del battello a pale “Virginia”. A partire da quel fatidico 21 aprile 1823 Beltrami iniziò la risalita lungo il fiume più celebre d’America, una risalita che gli permise di incontrare popolazioni native come Winnebago, Sioux e Sauk, ma anche di stringere una grande amicizia con il capo di quest’ultimi, Grande Aquila.

L’avventura di Giacomo Beltrami proseguì in solitaria a partire dal 9 agosto 1823 quando, in seguito ad alcuni dissidi con i compagni di viaggio, il bergamasco decise di raggiungere da solo le sorgenti del Mississippi vestito soltanto di pelli e corteccia di betulla, giungendoci il 31 agosto dello stesso e scoprendo lo spettro d’acqua da lui considerato sorgente del “Padre delle Acque”, ribattezzato dallo stesso Julia Lake, in onore dell’amata Giulia de’ Medici.

Il viaggio in solitaria di Beltrami si concluse il 27 settembre 1823, giorno in cui fece ritorno a Fort Saint Antony, mentre per il ritorno in Europa bisognò il 1828, quando si trasferì  a Londra, prima di compiere ulteriori viaggi in Francia, Germania, Messico, Haiti, Santo Domingo e stabilirsi in Italia a Filottrano nel 1837, dove morì il 6 gennaio 1855.

Come anticipato nel corso della sua avventura Giacomo Beltrami ebbe modo di visitare numerose popolazioni indigene, le quali gli donarono numerosi oggetti legati alla vita quotidiana, molti dei quali esposti nella collezione Beltrami del Museo di Scienze Naturali “Enrico Caffi” di Bergamo. Fra di essi spiccano un tamburo da medicina doppio appartenuto ad uno sciamano e raffigurante uno stregone ed un disco solare, considerato di inestimabile valore tanto da divenire logo delle Olimpiadi Invernali di Calgary 1988; un modello di canoa in corteccia di betulla donatagli da indigeno appartenente alla popolazione Chippewa ed un cappotto di foggia militare in pelle di wapiti realizzato da Woascita, figlia dell’indiano Chippewa Tempo Coperto, che aveva salvato la vita all’esploratore bergamasco.

Sono passati centonovantacinque anni dall’inizio dell’avventura di Beltrami, tuttavia l’impresa portata a termine dal bergamasco pare esser ancora attuale ed è possibile ripercorrere anche nella mappa da lui redatta e conservata negli archivi della Biblioteca “Angelo Maj” di Bergamo. Nonostante i quasi due secoli trascorsi e le sorgenti del Mississippi siano state rilevate in un altro luogo, la memoria di Giacomo Beltrami permane anche nella mente degli americani, i quali gli hanno dedicato una delle più grandi contee del Minnesota (Beltrami Country) laddove nasce “The Big River”.

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