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L'intervista

Foppolo, il vice-Berera: “Beppe tenga duro, Moretti l’unica chance che abbiamo”

Marco Cattaneo da giovedì ha preso in mano le redini del Comune travolto dall'inchiesta Brembo Ski: "Ripartiamo da zero, per il bene del paese"

“Ci proviamo. Lo facciamo per il bene del paese”. Marco Cattaneo, nato il 22 marzo 1968 a San Giovanni Bianco, custode di condominio, vice del sindaco Giuseppe Berera, da giovedì 19 aprile ha preso in mano le redini del Comune di Foppolo travolto dalla valanga Brembo Ski.

Dopo gli ultimi scossoni dell’inchiesta condotta dalla Procura di Bergamo (leggi qui), da lunedì Berera si trova agli arresti domiciliari nel suo chalet di montagna, a pochi passi dal Municipio che ha gestito per tre lunghi mandati. Accusato tra le altre cose di bancarotta fraudolenta e corruzione, mercoledì è stato sospeso dalla Prefettura di Bergamo insieme al collega di Valleve, Santo Cattaneo, a sua volta indagato. Se da un lato il Consiglio comunale di Valleve ha rassegnato le dimissioni, quello di Foppolo ha deciso di continuare e non mollare la presa.

Come avete maturato questa scelta e perché?

È un momento difficile, ma siamo una Giunta compatta. Ci siamo riuniti e ci siamo detti: andiamo avanti o lasciamo tutto in mano al commissario della Prefettura? Abbiamo scelto la prima, perché pensiamo di conoscere Foppolo meglio di chiunque altro. Vediamo come va quest’anno, poi ci saranno le amministrative.

L’inchiesta della Procura ha gettato molte ombre sul vostro Comune e l’alta valle. Come vivete questa situazione? Sentite delle responsabilità?

Mi lasci dire una cosa: Foppolo non è soltanto quello che appare sui giornali. Tutti noi abbiamo vissuto male questi giorni. Lunedì, quando è successo quel che è successo, ci si è stretto il cuore e lo stomaco. È stato un colpo durissimo, ma resto convinto che Beppe (Berera, ndr) abbia sempre agito per il bene della valle. Abbiamo sempre creduto in lui.

Cosa direbbe a Berera in questo momento?

Che deve tenere duro, perché le cose si risolveranno al meglio.

Qual è la prima cosa che farete?

Dobbiamo ancora sentire la Prefettura per capire quando iniziare a livello operativo. Abbiamo una segretaria sospesa e tanti altre questioni da affrontare, alle quali prendere le misure. Dobbiamo capire come intende muoversi la Regione, la Corte dei Conti, e adesso chiederemo un incontro a Massimo Moretti (l’imprenditore che ha vinto il bando delle seggiovie impegnato nel rilancio del comprensorio, ndr).

Nei giorni scorsi proprio Moretti si è detto scosso dagli ultimi sviluppi dell’inchiesta, non escludendo un passo indietro. 

La giustizia farà il suo corso, ma Moretti è l’unica carta che abbiamo. Da giocare, ci è rimasta solo quella. A fine agosto scadrà il bando delle seggiovie, gli chiederemo se è interessato a continuare o meno. Sicuramente cercheremo di far valere le nostre ragioni.

Quali?

Gli sottoporremo alcune idee. Quel che è certo è che dobbiamo rialzarci, tirare fuori la testa da questa storia e andare avanti insieme, per l’economia della valle.

Il vostro è un compito difficile. Con che spirito lo affronterete?

Bisogna ripartire da zero. Ci proviamo, lo facciamo per il bene del paese.

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