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L'intervista

Oreste Castagna racconta Lilliput: “Un momento liberatorio, nel segno del gioco e dell’inclusione” video

Il famoso attore e doppiatore, amato dal piccolo e grande pubblico, darà valore aggiunto alla rassegna nel ruolo di direttore artistico

Lilliput, villaggio creativo dedicato a bimbi e famiglie di Promoberg, torna con una nuova edizione. Da giovedì 12 a domenica 15 aprile, la Fiera di Bergamo diventerà un grande luna park per il corpo e per la mente. Oreste Castagna, attore e doppiatore, amato dal piccolo e grande pubblico, darà valore aggiunto alla rassegna giocosa, nel ruolo di direttore artistico.

Lilliput fa di nuovo tesoro della sua collaborazione: quali sono le novità per il 2018?

Sono tante le iniziative pensate per i bambini e per i genitori, che potranno assistere e partecipare ad ogni momento di gioco. Ci sarà un padiglione ludico ed un padiglione dedicato allo sport. Tanti laboratori, in cui si mescolano divertimento riflessione. Parleremo di cyberbullismo ed integrazione, senza mai trascurare la componente del gioco e del divertimento: noi di Rai Yoyo sapere presenti per tutte le quattro giornate. Non mancherà una sezione dedicata mondo dei libri e dell’editoria.

Lo spirito di Lilliput è quello di essere un territorio di pace e di condivisione. Tutti i bambini, nessuno escluso, avrà spazio per giocare. Un modo di fare che va aldilà del solito concetto di inclusione. È d’accordo?

Non mi piace il termine “diversità”. A Lilliput creiamo inclusione: tutti stanno insieme per giocare e fare attività laboratoriali. Stando insieme, i bambini si integrano, imparano a stare con gli altri e ad aiutare chi ha qualche difficoltà. Quello della diversità è un concetto da superare per arrivare a concepire un mondo aperto. In Italia questo processo sta incontrando qualche difficoltà … ma ce la faremo, ne sono sicuro.

A Lilliput si impara giocando. Anche i grandi hanno bisogno di tornare a giocare? Quanto è importante il momento del gioco?

Il gioco è liberatorio per i bambini ed anche per i genitori, che vedono i propri figli felici. Anche io sono papà e so quanto è importante questo aspetto. Il gioco accomuna la famiglia, la tiene unita. Io dico sempre che è più importante fare le costruzioni con i bambini per creare un rapporto indissolubile. Noi genitori dobbiamo imparare a dedicare tempo ai figli. Lilliput è una piazza in cui le famiglie possono stare insieme un giorno.

Molti sono i bambini del passato, oggi adulti, cresciuti con i suoi programmi tv. Senza demonizzare ciò che è tecnologico – che può avere un grande valore educativo e formativo – i giochi di una volta funzionano ancora?

Il web ormai è insostituibile. Si tratta di strumenti che vanno utilizzati nel modo giusto. Il bambino poi ha sempre voglia di disegnare, basta dargliene occasione. Quello che intendo è che bisogna coltivare la cultura dell’eroe positivo, di qualcuno che invogli ancora a colorare o a giocare con le costruzioni. Lilliput ha colto questo concetto, ha capito che la cultura paga.

La sua carriera conta molti progetti e collaborazioni: ci sono novità in arrivo?

Attualmente stiamo lavorando a Bumbi, un programma dedicato ai più piccoli. Non è semplicemente la tv per i ragazzi, ma è la tv fatta dai ragazzi: racconto storie a bambini che si muovono liberamente nello studio. Un nuovo modo di fare televisione. In cantiere c’è un altro bellissimo progetto per contrastare il cyberbullismo che debutterà il 27 maggio a Spirano.

Parliamo un personaggio di sua invenzione, molto caro a Bergamonews e ai ragazzi di BGY: Gipo Scribantino, studioso, storico e direttore del giornale del Fantabosco. Un personaggio per cui BGY simpatizza senza dubbio. È la curiosità, tipica del giornalista e dei bambini, il segreto della felicità?

È lo stupore della vita, come quello di mio figlio davanti ad una bolla di sapone. Gipo Scribantino è molto amato perché fa ridere e non solo. Come Gipo, dobbiamo ritrovare il coraggio di raccontare i fatti ad alta voce e di indignarci.

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