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Aniello aliberti, confindustria

“I dazi? Misure fuori dal tempo e che penalizzano tutti”

Aliberti, vice presidente di Confindustria: "In una provincia come la nostra, fortemente votata all'export, è fondamentale poter contare su strumenti efficaci, tarati sulle reali esigenze delle imprese"

“Pensare ai dazi vuol dire tornare indietro, sono misure impossibili in un mondo globalizzato e che non fanno bene a nessuno. Danneggiano tutti i Paesi, è una guerra tra poveri e che penalizza tutti: imprese e consumatori”.

Non usa giri di parole Aniello Aliberti, Vice Presidente di Confindustria Bergamo con delega al Credito, al Fisco di Impresa e all’Internazionalizzazione nel partecipare al convegno “L’export lombardo tra dazi, Trump e instabilità geopolitica” che si è svolto mercoledì 11 aprile al Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo.

“Siamo orgogliosi di aver ospitato a Bergamo per la prima volta il Roadshow Sace Simest nell’ambito di una collaborazione ormai consolidata. Confindustria Bergamo ha aperto nel 2014 un Sace Point nella propria sede, seguito dall’apertura dello sportello Simest nel 2016. Un funzionario Sace/Simest è presente una volta a settimana o a chiamata, a seconda delle necessità delle aziende associate. A questa attività si aggiungono i numerosi incontri, convegni e tavoli tecnici organizzati con la collaborazione di Sace – ha aggiunto Aliberti -. In una provincia come la nostra, fortemente votata all’export, è fondamentale poter contare su strumenti efficaci, tarati sulle reali esigenze delle imprese. Mi riferisco, per esempio, alla possibilità della copertura assicurativa singola o all’emissione di garanzie e cauzioni in tempi rapidi. Il crescente interesse delle nostre imprese verso Sace e Simest conferma che siamo nella giusta direzione e che ci sono spazi per un’ulteriore crescita della collaborazione”.

L’effetto Trump sui mercati internazionali, il possibile rischio di guerre commerciali e l’aumento di episodi di violenza politica. Come possono le aziende bergamasche affrontare le complessità del nuovo scenario globale, cogliendo le grandi occasioni che export e internazionalizzazione possono offrire? Quali le geografie su cui puntare?
È da queste domande che ha preso le mosse il convegno “L’export lombardo tra dazi, Trump e instabilità geopolitica” organizzato in collaborazione con Confindustria Bergamo da Sace Simest, il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP, per presentare la Country Risk Map 2018.

Al centro dell’evento, le testimonianze delle aziende protagoniste dell’export bergamasco – Serioplast, GFM, Brembana & Rolle – che si sono confrontate con gli esperti di Sace Simest sulle strategie per affrontare i mercati internazionali.

Ascolta qui le loro testimonianze.

Con oltre 120 miliardi di beni venduti all’estero nel 2017, la Lombardia è la prima regione italiana esportatrice, rappresenta da sola oltre un quarto dell’export nazionale e ha saputo beneficiare della crescita globale in ripresa, realizzando un balzo del 7,5%. L’export è prevalentemente concentrato verso i Paesi dell’area Ue e ha ancora ampio margini di diversificazione verso nuove destinazioni con profili di rischio più elevati e grande potenziale di business: tra queste, la Country Risk Map rileva ad esempio la Cina, il Messico, gli Emirati Arabi Uniti e l’India.

“Le imprese lombarde hanno da tempo avviato un percorso di sviluppo all’estero di successo, convinte che export e internazionalizzazione siano leve imprescindibili per la crescita e la competitività – ha dichiarato Alessandro Decio, Amministratore Delegato di SACE –. Consapevoli del forte potenziale di questo territorio, siamo vicini alle eccellenze produttive lombarde, e in particolare a quelle bergamasche, che attraverso il nostro punto di contatto presso Confindustria Bergamo, potranno conoscere tutte le soluzioni offerte da SACE SIMEST e cogliere le migliori opportunità provenienti sia dai mercati avanzati già consolidati sia da quelli emergenti”.

“Per continuare ad essere competitivi in un mondo in cui le barriere stanno aumentando, occorre puntare non solo sull’export ma anche sulla produzione all’estero, affiancando il Made in Italy con il Made with Italy – ha dichiarato Salvatore Rebecchini Presidente di SIMEST –. In campo internazionale, le imprese bergamasche sono da sempre particolarmente attive. Dall’inizio dell’attività SIMEST ha sostenuto 42 investimenti diretti all’estero promossi da aziende di questa provincia, per un totale investito di oltre 37 milioni di euro Inoltre i finanziamenti per l’internazionalizzazione sono stati oltre 120 per un totale erogato di 81 milioni euro. Il nostro obiettivo è di accrescere il volume delle nostre operazioni sfruttando sempre meglio le sinergie con SACE”.
Solo nell’ultimo anno, il Polo SACE SIMEST ha servito 5.700 aziende lombarde, in prevalenza PMI, mobilitando oltre 3,6 miliardi di euro di risorse a sostegno di export e investimenti all’estero.

SACE Risk Map | Settori e mercati di opportunità per l’export lombardo
Nel 2017 la Lombardia si è confermata la prima regione italiana per export con oltre 120 miliardi di euro di beni e servizi venduti, ovvero il 27% sul totale nazionale, e una crescita pari al 7,5%. Un risultato molto positivo, in linea con quello della performance nazionale (+7,4%), cui hanno contribuito principalmente le vendite nei Paesi UE (+7,8%), in testa Germania, Spagna, Francia, tutti con profili di rischio di credito e politico contenuti. Al di fuori del mercato comune, si è osservata una forte crescita della domanda statunitense (+12,8%). cinese (+9,9%) e russa (+27,8%) e un calo invece verso il Medio Oriente, a causa dell’instabilità politica che caratterizza l’area.
L’export lombardo non dovrebbe risentire della recente politica dei dazi su acciaio e alluminio, imposta dalla presidenza Trump, vista l’esenzione concordata al mercato comune nel suo complesso. Tuttavia è importante tenere monitorata l’evoluzione delle relazioni che, in caso di un’escalation, potrebbero colpire soprattutto il settore automotive lombardo, molto importante per l’economia della provincia bergamasca.
Passando in disanima l’export dei singoli settori, emergono evidenze incoraggianti per i settori della meccanica strumentale (in Polonia, Spagna, Stati Uniti), metallurgico (Cina, Messico), tessile e abbigliamento (Corea del Sud, Giappone), chimico (EAU, India) e dei mezzi di trasporto (Polonia, Repubblica Ceca, Cina). Questi comparti rappresentano il 64% delle esportazioni della Regione.
La performance positiva dell’export lombardo tocca, in particolare, i distretti della provincia di Bergamo dalla meccanica strumentale (+9,3% nei primi 9 mesi del 2017) al lattiero-caseario lombardo (+14%), dal tessile-abbigliamento della Val Seriana (+1,9%) alla Gomma del Sebino bergamasco. L’export di questi distretti è prevalentemente concentrato verso i Paesi dell’area UE (55%) e ha ancora ampio margine di diversificazione verso nuove destinazioni con profili di rischio più elevati ma con un buon potenziale di business come Turchia, Brasile, Russia e Tunisia.

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