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Il duplice omicidio

Coppia freddata a Caravaggio, il fratello dell’uomo ucciso confessa nella notte fotogallery video

Al vaglio la posizione della sorella: motivi d'onore familiare al centro dell'esecuzione

Pochi e mirati colpi di pistola esplosi a bruciapelo da una semiautomatica 9×21. I primi avrebbero raggiunto il petto e la testa di Carlo Novembrini, poi la compagna Maria Rosa Fortini, freddata con altri due colpi alla testa. Sarebbe questa la dinamica del duplice omicidio consumato all’interno della sala slot ‘Gold Cherry’ di Caravaggio intorno alle 18,15 di mercoledì 4 aprile (leggi qui).

Un’esecuzione in piena regola con un movente maturato in famiglia. Nella tarda serata è stato fermato il presunto autore dell’omicidio: è uno dei cinque fratelli di Carlo Novembrini, pregiudicato originario di Gela ed ex sorvegliato speciale che aveva scontato alcuni anni al 41 bis, legato al clan mafioso dei Madonia. Lui, artigiano, e Maria Rosa Fortini, impiegata in un’impresa edile, erano legati da una relazione sentimentale.

omicidio Caravaggio

Nelle ore successive all’omicidio, sul posto si sono susseguite numerose unità dei Carabinieri per i rilievi, coadiuvati dalle unità scientifiche che hanno effettuato le analisi sulla scena del crimine.

Ma nella notte il fratello dell’uomo freddato in maniera quasi eclatante ha confessato: Maurizio Novembrini, pregiudicato di 43 anni residente a Treviglio e sottoposto a fermo (che potrebbe essere stato accompagnato dalla sorella con la Panda bianca da cui è sceso), è entrato nel locale determinato a vendicarsi (sembra) per questione di onore familiare e ha platealmente esploso due colpi contro Carlo Novembrini, poi ha spostato l’attenzione su Maria Rosa Fortini che, accortasi dell’arrivo del “cognato” avrebbe tentato di proteggere il compagno.

La scena del crimine a Caravaggio
La scena del crimine a Caravaggio

Sul posto era arrivato anche il sindaco di Caravaggio, Claudio Bolandrini, che sui social network ha voluto esprimere il suo cordoglio a nome della cittadinanza “per le vittime di un gesto efferato” oltre che la “vicinanza nel dolore ai parenti, fiducioso che le forze dell’ordine consegnino alla giustizia i responsabili”.

L’intera area era stata transennata, le indagini si sono protratte fino a tarda serata e i cadaveri delle due vittime sono stati rimossi soltanto dopo le 23. Sul posto anche un carro attrezzi per prelevare la Mercedes Classe A con cui la coppia aveva raggiunto la sala slot prima di subire l’agguato.

I posti di blocco disseminati sulle strade della Bassa e del Cremasco non sembravano aver dato i risultati sperati, fino a tarda serata quando è arrivata la notizia del fermo e il conseguente interrogatorio in caserma: a Treviglio c’erano il pm Gianluigi Dettori, il colonnello capitano provinciale dei carabinieri Paolo Storoni e il capitano Davide Onofrio Papasodaro, comandante della Compagnia di Treviglio.

La scena del crimine a Caravaggio
La scena del crimine a Caravaggio
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